Amara sconfitta per Deonaty Wilder sabato a Las Vegas contro Tyson Fury. Il britannico si è aggiudicato il match per kot al settimo round, portandosi a casa la corona Wbc dei massimi. Una sconfitta che fa ancora male a Wilder, che a pochi giorni dall’incontro è tornato a parlare, svelando un dettaglio che, a suo avviso, ha influito parecchio sul suo rendimento.
“È colpa della maschera, era troppo pesante: oltre 20 chili tra elmetto e batterie, ho cominciato con le gambe molli e dal terzo round non mi reggevano più. Non è che mi facesse male la maschera, ma pesava troppo. I tifosi mi dicevano “c’è qualcosa che non va, Deontay”. Ed era vero, quando sei sul ring devi cercare di bluffare, ho fatto del mio meglio nei primi round, ma sapevo di non reggermi a causa della mia uniforme. Io sono un guerriero, la gente lo sa. Ho indossato la prima volta il costume la sera prima ma non pensavo sarebbe stato così pesante“, ha affermato lo statunitense.
Wilder non ha risparmiato poi un ‘puntura’ all’arbitro dell’incontro: “mi ha detto che se avessi colpito alla nuca o dietro mi avrebbe squalificato. Ha permesso a Fury cose non consentite a me“. Non è mancato però un plauso al suo rivale: “Fury merita molto credito per ciò che ha fatto finora in carriera“.