Nella notte italiana ha affrontato i Los Angeles Lakers con i suoi San Antonio Spurs, uscendo sconfitto dal parquet sotto i colpi di LeBron James. Gregg Popovich non è riuscito a fermare l’avanzata dei giallo-viola, trascinati dal proprio campione in un momento davvero tremendo, caratterizzato dalla tristezza per la morte di Kobe Bryant.
Il coach degli Spurs conosceva benissimo il ‘Black Mamba’, sia per averlo sfidato in campo che per averlo allenato in occasione dell’All-Star Game e nelle spedizioni olimpiche. Per questo motivo Popovich non si è sottratto alla domanda sui suoi ricordi di Bryant: “penso che ognuno di noi abbia il suo momento con Kobe, e anche se magari non si può dire di conoscerlo davvero, la sensazione invece è quella opposta. Più uno conosce la persona scomparsa, più ti viene da pensare ai momenti trascorsi con lui. Kobe era speciale per tutti noi, in maniera diversa”.
Popovich ha poi proseguito: “la tragedia per la famiglia Bryant e per tutte le altre persone, questo è un qualcosa che ognuno è chiamato a imparare a gestire. Tutti noi prima o poi subiamo una perdita importante, e ciascuno fa del suo meglio per provare a gestirla. A loro posso solo augurare che questo processo sia il più pacifico possibile, perché è dura, davvero dura. Kobe era una sorta di supereroe ma umano, e non ci sono altri supereroi umani. Ma era proprio questo l’idea che avevamo di lui. È stato davvero uno shock: quando qualcuno è malato da tempo, in qualche modo te lo aspetti, ma quando invece succede com’è successo a lui, a sua figlia e a tutte le altre persone coinvolte allora è davvero una tragedia. Una tragedia che fa ancora più male, in un certo senso“.