Vigilia di Champions League per la Juventus che, domani sera, affronterà in Francia il Lione. Un match delicato per i bianconeri, che puntano al bottino grosso per mettere fin da subito in discesa la qualificazione.
Sulla gara di domani è intervenuto Leonardo Bonucci ai microfoni dell’Equipe, volando basso e sottolineando la forza del Lione: “non lo nego, siamo favoriti, ma questo non ti fa vincere le partite. Servirà essere lucidi nel nostro modo di preparare la partita. Sarebbe bene segnare a Lione per essere in posizione favorevole al ritorno. Ma hanno uno stadio con un gran tifo, giocatori giovani che avranno voglia di mettersi in mostra contro la Juve. E poi hanno anche un allenatore che ha lavorato in Italia e sa come si preparano questo tipo di partite. Le gare di Champions sono particolari, dove la qualità intrinseca delle squadre conta fino a un certo punto. È questione di mentalità, della musichetta che ti galvanizza. E in Francia ci sono spesso giocatori meno noti e quando li affronti capisci che sono forti, di talento, giovani e che non hanno nulla da perdere. Quindi servirà fare attenzione“.
Sulle finali di Champions perse, Bonucci ha sottolineato: “provo rammarico per quella contro il Barcellona, perché pensavamo di averla vinta dopo il pari di Morata e invece Messi ci ha punito. Contro il Real, l’errore è stato di pensare che non fossero più il Real, quando li abbiamo visti in difficoltà nel primo tempo, e invece quando hanno deciso di alzare il ritmo ci hanno messo loro nel dubbio. Ronaldo? Un giocatore straordinario per tecnica e costanza. Una macchina da guerra. Da quando è a Torino, credo che tutti, osservandolo ogni giorno in allenamento, gli abbiamo preso qualcosa, per migliorarci“.
Infine su Sarri: “mi ha sorpreso per l’intelligenza umana e calcistica. Quando parli con lui capisci perché è arrivato alla Juventus dopo aver fatto un lungo percorso. È uno che sa migliorare le sue squadre. Da noi il contesto è diverso, la pressione anche, ma si è rimesso in discussione e noi abbiamo accettato un altro modo di vedere il calcio. Il nostro gioco è cambiato molto. Per esempio in difesa giochiamo ormai solo a zona. Ma ci adattiamo. Non è facile, ma le cose difficili non mi hanno mai fatto paura“.