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Tokyo 2020, il sogno di Elisa Di Francisca: “spero di essere portabandiera. Il pass olimpico? Sono incazzata, ognuna pensa per sè”

L'atleta azzurra ha espresso il desiderio di essere portabandiera alle Olimpiadi di Tokyo 2020, dove porterà con sé anche il figlio Ettore

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Il pass olimpico è finalmente in tasca, Elisa Di Francisca può così già concentrarsi per la sua ennesima Olimpiade.

LaPresse/Alfredo Falcone

Biglietto per Tokyo 2020 in tasca e un sogno nel cassetto da realizzare, quello di essere portabandiera nella cerimonia d’apertura: “per me sarà l’Olimpiade della consapevolezza, e spero di essere la portabandiera. Sarebbe una grande gioia e un grande onore. Il presidente del Cio, Bach, ha parlato tolleranza zero per gli atleti che porteranno questioni politiche ai Giochi? Io spero di portare un’altra bandiera, che è quella italiana alla cerimonia. Non porterò altro sul podio, l’ho fatto una volta ed era per lanciare un altro tipo di messaggio, non politico ma di unione“.

L’azzurra si è poi soffermata sulle recenti prestazioni, che non l’hanno convinta affatto: “non c’è gioia, anzi sono abbastanza incazzata. Il pass non è stato una sorpresa per noi. Il problema è che non vinciamo, non vanno bene le cose, non ci amalgamiamo, non riusciamo a tirare bene quando magari la compagna prima è andata male. Secondo me è un problema di inno. Noi prima di gareggiare cantavamo e ballavamo, sembra una cosa stupida ma faceva gruppo. Ora invece ognuna si fa gli affari propri. Era una mia idea questa dell’inno ma adesso non collaborano. Non mi farà risultare simpatica questa uscita? Chissenefrega, tanto mi è rimasto poco a me“.

LaPresse/Stefano Costantino

Infine, Elisa Di Francisca ha svelato che a Tokyo porterà con sé un tifoso d’eccezione: “alla fine porterò mio figlio Ettore a Tokyo anche se non potrò stare al 100% con lui. Penso di arrivarci con i capelli dritti e un sacco di occhiaie. Come si conciliano sport e ruolo da mamma? Non si conciliano, è un disastro. Quando me lo dicevano non ci credevo, però quando la vivi è difficilissima. Bisogna pensare a tutto. Mi devono dare una decina di medaglie, a me e a tutte le altre mamme“.

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