Roma, che stilettate da parte di Totti: “mi hanno obbligato a smettere. Il ruolo di dirigente? Ero ingombrante”

L'ex capitano e dirigente della Roma non ha lesinato alcune frecciatine all'indirizzo della sua ex società

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Sono passati più di due anni dal ritiro di Francesco Totti, un addio arrivato più per scelta di altri che per decisione propria.

AFP/LaPresse

A distanza di tempo, il Pupone è tornato a soffermarsi su quella situazione, intervenendo ai microfoni di DAZN nel corso del programma ‘Linea Diletta’: “la decisione di smettere è arrivata un po’ inaspettata. Ora l’ho metabolizzata, ma ci ho messo due anni, perché non è stata una scelta mia. In ogni caso, non mi sono mai pentito delle decisioni, anche se quando avevo 25 anni e mi chiamò il Real Madrid dei Galacticos avevo avuto un po’ un momento di disorientamento. Quando oggi vedo qualcuno di quei giocatori del Real mi dicono: ‘ma tu sei matto, hai rinunciato alla squadra più forte del mondo’. Ho fatto una scelta d’amore che non rinnego. Anzi è stata una doppia vittoria stare per 25 anni con la maglia della mia squadra del cuore, quella che ho amato di più“.

LaPresse/Alfredo Falcone

Totti ha poi rivelato: “quando ero fuori a volte mi sarei strappato i vestiti da dirigente per entrare in campo. Anche perché, con rispetto parlando avrei potuto ancora dire la mia. Soprattutto vedendo quello che ci sta in giro. Perché non mi hanno fatto fare il dirigente come avrei voluto? Perché sono ingombrante.

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