Manca sempre meno al prossimo Europeo, a cui l’Italia ci arriva con un curriculum niente male. Un girone di qualificazione caratterizzato da sole vittorie e bel gioco, un biglietto da visita che pone gli azzurri tra le squadre favorite.
Il ct Mancini però tiene i piedi per terra, provando a nascondere un po’ la sua squadra: “favorite? L’Inghilterra è cresciuta, ma a fine stagione paga sempre la stanchezza. La Francia mondiale è ancora giovane” le parole del ct alla Gazzetta dello Sport. “La Spagna ha sempre il suo calcio, speriamo vinca la meno forte. Il primo giorno dissi alla squadra: ‘Dobbiamo fare qualcosa di diverso, altrimenti della Nazionale alla gente non fregherà più nulla: non possiamo continuare a vincere 1-0. Rischiamo e, se prendiamo gol, pazienza’. Ai giocatori piace giocare per attaccare e vincere. In Nazionale si divertono. Infatti mi hanno seguito con entusiasmo. Le abbiamo vinte tutte“.
Mancini ha poi proseguito: “Zaniolo? Mi spiace, sarebbe migliorato ancora. Nicolò è unico perché copre più ruoli, è potente e ha caratteristiche diverse dagli altri. Al telefono l’ho sentito bene, carico: è giovane, può farcela per l’Europeo. Tonali sta crescendo, deve misurarsi ad alti livelli. Castrovilli più gioca, più migliora. Chiesa? Gioca in una posizione in cui non rende. Ha bisogno della linea, sulla fascia diventa devastante. Deve pensare che lo aspetta un grande Europeo. Bernardeschi deve dare di più“.
Non mancano poi le beghe: “Emerson adesso non gioca, De Sciglio neanche, Florenzi nella Roma ha avuto momenti difficili, Biraghi è altalenante, Di Lorenzo fa un po’ il centrale e un po’ l’esterno, Spinazzola ha qualità ma è poco utilizzato, Lazzari non è terzino e non è un’ala… Il momento è un po’ così, ma dovrò scegliere tra questi: da qui a giugno spero almeno che giochino così da mettermi in difficoltà“.
Infine, capitolo attaccanti: “con i mezzi che ha Berardi, oggi dovrebbe essere una stella del calcio italiano. Balotelli? Lo faccio seguire tutte le domeniche. Ma Mario avrebbe dovuto segnare un gol a partita e correre sempre come un matto. Kean? Speriamo che Ancelotti gli dia una mano. Per diventare importante deve fare di più“.