Alzi la mano chi, ad inizio stagione, avrebbe pronosticato il Napoli ottavo a 18 punti dalla vetta sotto Natale. Le prime 17 partite del Napoli non sono andate secondo i piani: i partenopei hanno raccolto 24 punti, frutto di 6 vittorie, 6 pareggi e 5 sconfitte. Risultati che hanno contribuito ad aprire una crisi clamorosa che ha visto il suo apice nell’ammutinamento post Salisburgo, con i giocatori che si sono rifiutati di proseguire il ritiro imposto dalla dirigenza. Sono fioccate le multe che hanno colpito i big, leader della rivolta. Ne ha fatto le spese Ancelotti esonerato dopo aver archiviato la qualificazione agli ottavi di Champions League. Gennaro Gattuso è chiamato a raddrizzare la barca finchè c’è ancora speranza. Vediamo insieme chi si è salvato e chi no.
TOP
Arkadiusz Milik – Il bomber polacco non sembra aver risentito della crisi: quando gli infortuni non lo limitano gioca e segna. Con 6 reti in 8 partite giocate, Milik è il terminale offensivo principale del Napoli e dai suoi gol passerà il tentativo di risalire la china.
Giovanni Di Lorenzo – La difesa del Napoli ha visto momenti migliori, ma anche nelle difficoltà di questo inizio di stagione Giovanni Di Lorenzo è apparso il più positivo. Grazie al suo impegno in entrambe le fasi e alle sue qualità, l’esterno ex Empoli ha superato Hysaj nelle gerarchie e si è anche guadagnato l’attenzione di Roberto Mancini per il futuro della Nazionale.
Alex Meret – Ancelotti ha fatto spesso ruotare i suoi portieri, ma le 12 presenze su 17 gare (le 5 assenze sono arrivate in concomitanza con gli impegni europei, ndr) rendono ben chiaro il fatto che sia lui il presente e il futuro della porta del Napoli. Nonostante la difesa partenopea abbia lasciato a desiderare, Meret si è sempre fatto trovare pronto tanto in Serie A quanto in Champions League.
FLOP
I tre tenori – Insigne, Mertens e Callejon hanno reso al di sotto delle aspettative. In 3 hanno segnato appena 8 reti, 2 in più di Milik che ha giocato appena 8 partite. La loro qualità non si discute, ma se espressa ad intermittenza rischia di lasciare il Napoli a secco in fase offensiva. Insigne è stato spesso beccato dai tifosi; Mertens e Callejon sono in scadenza e difficilmente rinnoveranno. Il finale di stagione dei tre è un rebus, così come il loro futuro, ma l’attacco del Napoli ha bisogno dei suoi tre tenori.
Koulibaly-Manolas – Ad inizio stagione sembrava la coppia difensiva più forte della Serie A, ma la chimica fra Koulibaly e Manolas non sembra aver dato i frutti sperati. Qualche incertezza di troppo per entrambi, unita al momento complicato della squadra, ha permesso agli avversari di andare in gol per 22 volte in 17 partite. Una media che, se confrontata con i 27 gol dell’attacco, rende ben chiaro il perchè sia difficile arrivare ai tre punti.
Aurelio De Laurentiis – Il presidente del Napoli fra i FLOP? Punti di vista. C’è chi dice che abbia fatto bene a reagire con forza al malcontento dei giocatori, chi invece che abbia contribuito a far esplodere la situazione nello spogliatoio. Il ritiro forzato, le multe e l’esonero di Ancelotti sono state 3 decisioni difficili sulle quali solo il futuro (e Gattuso) permetterà di dare un reale giudizio. C’è comunque la sensazione che la situazione si sarebbe potuta gestire meglio, senza sbandierare il tutto ai quattro venti.