Il caso doping che ha coinvolto Andrea Iannone aspetta di vivere uno step importante, il 4 febbraio infatti comincerà l’atteso processo, che vedrà il pilota di Vasto comparire davanti alla disciplinare della FIM.
In attesa di conoscere l’evolversi della situazione, Massimo Rivola è intervenuto al Corriere della Sera per spiegare cosa succederà in casa Aprilia in caso di squalifica di ‘The Maniac‘: “i valori di questa sostanza emersi dalle analisi sul secondo campione e da altre analisi sono molto bassi. Vedendo che anche il testosterone, che in qualsiasi ciclo di anabolizzanti cresce, in questo caso è bassissimo, il dubbio mi viene. Forse c’è stata una contaminazione alimentare: Andrea è un carnivoro. La stessa Wada dice che in Asia circolano carni trattate. Niente processi alle intenzioni, tante volte ci facciamo influenzare: ‘Iannone positivo è normale perché fa le pubblicità d’intimo, è palestrato e si fa vedere a torso nudo’. Ma non è così”.
Rivola si è poi concentrato sulle contromisure che l’Aprilia dovrà prendere in caso di squalifica di Iannone: “sarei sorpreso se non venisse penalizzato perché credo che la Federazione debba sottostare ai codici della Wada. Se dovesse essere fermato per 1-2 anni è chiaro che il rapporto finirebbe. Se invece dovesse ricevere tre mesi oppure una reprimenda, vorrebbe dire averne riconosciuto l’innocenza, pur sanzionandolo. Qatar? Gareggerebbe per forza Bradley Smith, è l’unico che conosce lo storico dell’Aprilia. E intanto vediamo se Lorenzo Savadori può adattarsi alla MotoGP in fretta. È tutto da scoprire”.