Matteo Berrettini è uscito dagli Australian Open un po’ prematuramente rispetto alle attese. Al secondo turno dello Slam, l’azzurro è stato eliminato per mano di Tennys Sandgren, vittorioso al quinto e decisivo set. Matteo si è presentato in conferenza stampa, pronto ad analizzare l’incontro: “La delusione c’è come è giusto che sia. Ero riuscito a girare un match che si era messo molto male, in condizioni difficili. Vento pazzesco, da fondo campo avevo la sensazione di fare poco male, di non riuscire a incidere soprattutto con il dritto e una volta entrato nello scambio facevo fatica”.
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Berrettini prosegue, complimentandosi con il suo avversario approdato al terzo turno: “Mi sentivo un pochino strano ma l’ho accettato e nel terzo e quarto ho alzato parecchio il livello e la partita è cambiata. Devo fare i complimenti a lui perché al quinto, a parte quel game, non mi ha mai concesso chance in risposta. Peccato perché alla fine si parla di un punto su una partita che sembrava finita. L’unica occasione su cui posso recriminare è quella del 15-40, su quella palla break con il dritto non ho fatto male come avrei potuto. Poi sul 5-5 sono andato a servire controvento, c’era la bufera“. In merito alla sua condizione fisica ha infine aggiunto: “Qualche acciacco c’è, ma questo fa parte della vita dell’atleta. Sento che questa partita mi servirà parecchio. La caviglia destra mi dà ancora un po’ fastidio, lavoro tutti i giorni anche su questo ma è una questione di struttura fisica. È una cosa con cui devo convivere. Quando mi sono fatto male agli addominali, ho capito subito che non avrei potuto giocare l’ATP Cup e che era in dubbio anche l’Australian Open, quindi sono già contento di averlo giocato”.