Il giorno tanto atteso è arrivato: Zlatan Ibrahimovic si presenta ufficialmente come giocatore del Milan. Dopo aver affrontato ieri le visite mediche alla Clinica La Madonnina, il calciatore svedese finalmente si trova davanti alla stampa per raccontare le sue sensazioni alla vigilia della nuova avventura.
“Sento l’entusiasmo e l’attesa dei tifosi. Io leader? Lo sento, ho un bel rapporto con loro, sono sempre stati positivi, anche ieri mi hanno accolto bene. E’ importante avere i tifosi a sostegno della squadra, 50 su 100 di quello che facciamo è’ per loro, se facciamo bene e riusciamo avere il loro supporto diventa tutto più facile. Sono pronto e spero di giocare già oggi“, queste le prime parole dello svedese.
“Dopo l’ultima partita a Los Angeles, mi ha chiamato Maldini, abbiamo parlato un po’, mi ha chiesto come stavo, cose normali. Ho avuto più richieste ora di quando avevo 28 anni, sono stato onesto con Paolo, gli ho detto che cercavo una soluzione che mi facesse venir fuori l’adrenalina, a questa età non cerchi soldi o altro, ma un’avventura che ti stimoli, ho parlato tanto con Boban, è passato un mese e dopo la sconfitta con l’Atalanta ho ricevuto molte chiamate in più. Non è stata una decisione difficile per me perchè l’ultima volta non volevo andar via, ho lasciato il club senza il mio ok e non potevo fare niente, ora l’importante è essere di nuovo qui adesso, farò di tutto per aiutare la squadra e migliorare, ho sempre detto che il Milan è casa mia e che mi ha dato la felicità di giocare a calcio dopo l’esperienza a Barcellona. Spero di poter restituire qualcosa, ho grande voglia, rispetto e voglio bene a questo club“, ha aggiunto il calciatore svedese.
“Oggi sono molto piu’ cattivo? In realtà sono sempre me stesso e i miei compagni mi conosco. Bisogna sempre lavorare duro e saper soffrire per poter dare il massimo di se stessi. A me piace il lavoro duro. So che le pressioni sono altissime quando giochi nel Milan, tutto il mondo si aspetta risultati. Secondo me si può fare di più e bisogna fare di più, se giochi nel Milan non devi sentirti fortunato, sei qui per dare risultati“, ha continuato.
“Dal punto di vista del collettivo il mio obiettivo è aiutare la squadra a migliorare, da quello individuale mi voglio divertire, per ogni istante che starò in campo voglio godermi tutto, sentire l’erba, l’atmosfera di 85mila spettatori che fischiano o applaudono, preferisco i fischi perche’ l’adrenalina viene fuori ancor di più. Sto bene, ho continuato ad allenarmi, non ho toccato il pallone ma non è un problema. Penso di essere pronto. Dopo l’infortunio mi sono reso conto di essere fortunato. Ho lavorato tanto e a lungo, mi avevano detto che era impossibile tornare. Ma con grande voglia, spirito e mentalità si può giocare ai massimi livelli. Non giocherò come quando avevo 28 anni, ma so cosa devo fare. Magari invece che correre per tutto il campo tiro da 40 metri“, ha affermato ancora Ibrahimovic.
“Futuro? Tutto è possibile. Fino a quando gioco penso di portare risultati, non mi piace essere qui solo perché sono Ibra. Se posso dare qualcosa in questi sei mesi posso anche restare, altrimenti non mi interesse. La sfida è con me stesso, ma per farlo devi lavorare e avere la mentalità giusta. Se non porto risultati non serve a niente“, ha concluso.