Andrea Iannone, l’Aprilia, la MotoGp e tutti gli appassionati delle due ruote attendono di scoprire quali saranno le sorti del campione di Vasto, risultato positivo ad un controllo antidoping dello scorso 3 novembre in Malesia.
Iannone si è difeso, chiedendo le controanalisi, dando alle carni mangiate durante il trittico asiatico le colpe della sua positività. “Siamo dalla parte del nostro pilota, ma per l’Aprilia il rispetto delle regole è sacro: nessun processo a priori, prima aspettiamo la sentenza“, fa sapere intanto l’Aprilia.
“Fa bene la Wada a fare i controlli, ma io li renderei obbligatori per i primi tre, ad esempio; fatti così, un po’ a caso, restano troppe maglie aperte. Nel motociclismo, poi, una condanna per steroidi sarebbe un inedito: è una sostanza non funzionale in sella. Soprattutto, non va perso l’obiettivo dello sport“, ha aggiunto l’ad dell’Aprilia prima di aprire una parentesi sul sostituto di Iannone in caso di squalifica: “Bradley Smith, nostro collaudatore, è la via più scontata. A questo punto non ci sono tanti piloti pronti: 6 mesi fa forse Rea poteva essere un’opzione. Lorenzo? Sarebbe stata una bella storia e avrebbe aiutato lo sviluppo, ma va capito se ritrova la voglia di correre. Comunque credo lo prenderà la Yamaha come collaudatore. Abraham è uno dei tanti piloti che si è proposto. Speriamo di avere la sentenza entro gennaio, poi vedremo. Un conto è un eventuale stop di 3 mesi, un altro di 6… Se si tratta di una bistecca si usa il buon senso, ma se dovesse essere riscontrato il dolo, come Aprilia avremmo certo un’immagine da difendere“.