Il caso doping che ha coinvolto Andrea Iannone si fa di giorno in giorno sempre più serio, soprattutto dopo la conferma della positività al Drostanolone arrivata dalle contro-analisi nella giornata di ieri.
I rischi per il pilota dell’Aprilia sono altissimi, li ha spiegati alla Gazzetta dello Sport il Professor Paolo Borrione, specialista di Ematologia, docente all’Università di Roma del Foro Italico e con esperienza di antidoping: “il valore è basso, può trattarsi di una assunzione non intenzionale recente, ma pure di una più lontana con dosaggi maggiori. Dal punto di vista scientifico potrebbe essere una contaminazione alimentare, non è una sostanza molto usata per doping veterinario anche se non escludo possa trovarsi negli integratori del mangime degli animali. Densità di 1,024? È una densità buona, che rende plausibile il valore: c’è una soglia di diluizione dell’urina al di sotto della quale il controllo va ripetuto. Ci sono alcuni esami utili per ricostruire — diciamo così — il quadro storico: non sono né ematici, né sulle urine, ma può essere una via corretta, sia scientificamente, sia difensivamente“.
Passando ai rischi che corre Iannone, l’esperto dichiara: “non credo possa cavarsela senza un deferimento, con questa sostanza direi che il processo si farà. Con un valore alto avrei pensato a un’assunzione volontaria, ma con questi valori non si può escludere l’involontarietà che in sede di giudizio apre vari scenari. Lì dipenderà dall’abilità della difesa nel convincere il giudice dell’inconsapevolezza dell’assunzione. La chiave sarà l’abilità della difesa di dimostrare, nell’eventuale giudizio, sia l’involontarietà dell’assunzione, sia la non rilevanza per le prestazioni“.