VIDEO DEL GIORNO

Australian Open, a tutto Berrettini: la vittoria su Harris ed i problemi alla caviglia

Matteo Berrettini alle prese con qualche acciacco alla caviglia, come sottolineato dallo stesso tennista dopo il successo contro Harris

SportFair

Matteo Berrettini ha superato in maniera agevole il primo turno degli Australian Open. Il tennista italiano si è sbarazzato in tre set della wild card Harris, approdando dunque al secondo turno dello Slam australiano, nonostante qualche problema alla caviglia: “Ieri ero parecchio innervosito al pensiero che dopo essere uscito da infortunio potevo finire subito vittima di un altro stop. Onestamente non so cosa sia successo durante la notte, perchè stamattina mi sono sentito improvvisamente bene“, ha raccontato in conferenza stampa.

Sono davvero contento e sorpreso, sia di come mi sono sentito fisicamente sia di come ho giocato. Ma in assoluto la notizia più bella è che ho accettato di non essere al 100% e sono riuscito a reagire alle avversità“. Un Berrettini più forte mentalmente, questo quanto apparso dopo il primo match del 2020, come giustamente sottolineato dallo stesso tennista.

AFP/LaPresse

Berrettini ha parlato anche delle diverse aspettative riposte su di lui in questa annata: “Magari nel circuito giocatori e allenatori mi guardano in maniera diversa alla luce dei risultati degli ultimi mesi, ma io so che devo continuare ad essere quello che sono, quello che mi ha portato fin qui. Mi sento sempre lo stesso e non do nulla per scontato, per cui sono entrato in campo a testa alta ma conscio di non avere il ritmo partita e di non aver mai vinto un match a Melbourne. Quindi non ho certo preso il mio avversario sotto gamba. La partita ha dimostrato che ci fossero dei margini sul piano del gioco, ma se il match si fosse trasformato in una corrida si sarebbe potuto complicare“.

Dunque Berrettini si appresta a giocare un secondo turno nel quale le sensazioni saranno di certo migliori, dato che Matteo mancava dal campo da un po’ per i problemi a caviglia ed addome: “Proprio perchè mi mancava l’abitudine al match ho cercato particolare attenzione a tanti dettagli. Ci sono stati dei momenti in cui ho staccato la spina, ma non mi sono mai disunito. Gia’ dovevo convivere con delle incertezze fisiche e con alcune preoccupazioni per cui sono contento che non ci siano state altre difficoltà. E il fatto che non ci siano state situazioni complicate da affrontare in parte e’ merito mio. E quindi va bene così“.

Condividi