ATP Cup, è tempo di bilanci: tra spettacolo e polemiche, il torneo australiano è promosso (quasi) a pieni voti

L'ATP Cup è terminata col successo della Serbia di Novak Djokovic sulla Spagna del collega Rafa Nadal, è tempo di tracciare un bilancio sulla nuova competizione

SportFair

La prima ATP Cup della storia va agli archivi, con la vittoria della Serbia in un’intensa finale contro la Spagna, un atto finale durante il quale gli appassionati di tennis hanno potuto assistere al meglio del meglio in circolazione al momento, vale a dire lo scontro tra Nadal e Djokovic. Il numero 1 ed il numero 2 al mondo faccia a faccia nella lotta al titolo dell’ATP Cup, di certo un ottimo biglietto da visita per il neonato torneo.

Il day after è dedicato ai bilanci, è tempo infatti di tirare le somme per valutare tale nuova competizione a squadre. In primis una cosa va detta, l’ATP Cup è davvero tanto simile alla nuova Coppa Davis. Al di là del metodo con il quale vengono “scelte” le Nazionali, si finisce per vedere un po’ la medesima solfa, questa solfa però piace. Se quello appena citato è uno degli aspetti negativi del nuovo torneo, ce ne sono altri davvero positivi. Lo spettacolo, elemento molto importante per l’appeal di un nuovo torneo, non è di certo mancato. E’ stato un gran torneo, con un’ottima affluenza da parte dei tennisti al vertice del ranking ATP (unico rammarico l’assenza di Federer).

Nadal
AP/LaPresse
Steve Christo

A differenza della Davis il torneo è posizionato temporalmente molto meglio, dato che si gioca ad inizio anno in terra australiana e funge dunque da preparazione agli Australian Open, altro elemento a favore dell’ATP Cup. Insomma, grande tennis, pochi problemi per quanto concerne il calendario e spettacolo in campo e fuori. Il vincitore del torneo Novak Djokovic con la sua Serbia, è parso entusiasta di queste due settimane con il suo team: “Siamo tutti amici nella vita privata. Ci vediamo molto spesso sul tour, quindi non è inconsueto per noi passare del bel tempo insieme dentro e fuori dal campo. Però avere questa ragione in più per stare insieme ci ha fatto avvicinare ancora di più e ci ha permesso di vivere splendidi momenti. Siamo stati insieme quasi due settimane, a Brisbane e poi a Sydney. Il punto più alto del viaggio è stato ovviamente il trofeo, ma non solo. Anche la chimica, l’energia e l’amicizia che condividiamo l’uno con l’altro”.

Difficile non fare un bilancio positivo della competizione australiana. Un neo potrebbe essere la discussa metodologia d’assegnazione dei punti ATP, non sembra tanto corretto infatti che i partecipanti all’ATP Cup vedano considerati ai fini della classifica più tornei rispetto agli altri tennisti. Opelka, il quale ha preso parte alla competizione, ha protestato in maniera veemente sui social per questa decisione controversa: “per quanto riguarda me sono 18 i tornei che conteranno per la mia classifica. Altri invece avranno 19 tornei che conteranno per la loro classifica… mi sembra giusto“. Insomma, qualche polemica non è mancata, ma tutto sommato si può tracciare un bilancio positivo della competizione che nei prossimi anni potrebbe assumere ancor più blasone ed importanza.

Leggi anche -> Rafa Nadal duro contro l’ATP Cup: “due Mondiali in un mese, così non va!”

Condividi