VIDEO DEL GIORNO

Tra passato e futuro, Cassano senza freni: “il gol all’Inter il più bello degli ultimi 20 anni. Obiettivi? Diventare ds con Bielsa in panchina”

L'ex attaccante barese ha parlato del gol segnato all'Inter 20 anni fa e del suo futuro, rivelando di voler lavorare come direttore sportivo

SportFair

Vent’anni fa nasceva la stella di Antonio Cassano, un gol pazzesco all’Inter con la maglia del Bari e un sipario che si alza davanti ad una carriera caratterizzata poi da alti e bassi.

Foto LaPresse – Tano Pecoraro

Un giorno difficile da dimenticare per l’ex di Real Madrid e Milan, attimi impressi nella mente impossibili da cancellare: “il 18 dicembre 1999 è cambiata la mia vita. Avevo 17 anni, senza quel gol sarebbe stata diversa. Lo guardo praticamente ogni giorno, anche con i miei figli. E a loro dico: ‘Lì è cambiata la vita del vostro papà’. Da quel giorno sono diventato ricco, famoso e bello” le parole di Cassano alla Gazzetta dello Sport. “Lancio di Perrotta. Il più bello, forse l’unico azzeccato nella sua carriera. Pallone portato avanti col tacco destro: e quello è stato il difficile, condurre avanti la palla senza perdere velocità. Poi in dribbling salto Blanc e Panucci e infilo Ferron. E ho una certezza. E’ stato il gol più bello degli ultimi venti anni di Serie A“.

LaPresse/Fabio Ferrari

Non poteva mancare un bilancio della propria vita e della propria carriera: “nel calcio sono stato molto fortunato. Volevo giocare in Serie A e l’ho fatto. Sognavo la Nazionale e ho fatto Europeo e Mondiale. Volevo indossare la maglia del club più famoso del mondo, il Real, e ce l’ho fatta. Ho due figli meravigliosi e una moglie fantastica. A Carolina auguro di giocare l’Olimpiade con la Nazionale di pallanuoto: lei è fiduciosa, continua a credere nella meritocrazia. Avessi la bacchetta magica di questi venti anni cancellerei gli insulti a Riccardo Garrone. Non me li perdonerò mai“.

Jonathan Moscrop

Nel futuro Cassano si vede direttore sportivo: “vorrei trovare un presidente che mi dia fiducia e piena autonomia nelle scelte. I calciatori vanno studiati e visti dal vivo più volte. A me piacciono quelli di qualità. Allenatore? Cercherei di prendere uno più pazzo di me: Bielsa. Ha personalità, fa giocare bene le sue squadre e sa di calcio. Altri due allenatori che stimo molto sono Nagelsmann del Lipsia e Rose del Borussia Mönchengladbach“.

Jennifer Lorenzini/LaPresse

Sull’Italia di Mancini: “Roberto ha fatto un lavoro straordinario, ha vinto 11 partite di fila, è una bellissima Nazionale ma l’Italia ha affrontato avversarie non di prima fascia. Lo scudetto? Per me lo vince l’Inter. Conte farà di tutto per spezzare il dominio della Juve ma ha bisogno di rinforzi. Sarri con le sostituzioni a Ronaldo ha guadagnato mille punti ma sarà dura. In Champions Real-City è una finale anticipata. E non dimentichiamo Liverpool e il Barcellona“.

Condividi