MotoGp – La Ducati pensa al futuro, la rivelazione del Direttore Tecnologico: “abbiamo un’idea pazza”

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Il direttore tecnologico della Ducati guarda al futuro: le rivelazioni di Stefano Rendina sono sorprendenti

Si corre domenica a Valencia l’ultima gara della stagione 2019 di MotoGp. Marc Marquez ha conquistato il titolo piloti con largo anticipo, mentre Dovizioso si è confermato aritmeticamente vicecampione del mondo. In palio, adesso, solo il terzo gradino del podio ed il titolo per squadre, che vede in lotta Honda e Ducati.

petrucci dovizioso
AFP/LaPresse

Il team di Borgo Panigale farà di tutto pur di aggiudicarsi questo titolo, ma intanto guarda anche al futuro, lavorando sodo per capire come mettere in difficoltà Marquez e conquistare il Mondiale. Durante un evento organizzato dalla società americana NetApp, che collabora con Ducati da anni ormai, il direttore tecnologico della squadra ha rilasciato a Marca dichiarazioni importantissime.

Abbiamo un’idea molto pazza che vogliamo introdurre per fare il miglior cammino per conquistare il Mondiale. Stiamo lavorando su quello. Nel 2020 sapremo se è una buona idea o meno. Tutto può fare la differenza. Cerchiamo di trovare il modo più veloce, più degli altri. Siamo più piccoli della Yamaha o della Honda e dobbiamo trovare potenza ovunque per ottenere il miglior assetto sulla nostra moto“, ha affermato Stefano Rendina.

È molto difficile ridurre la distanza che Márquez ha aperto in pista. Márquez è l’esempio perfetto di ‘il fattore umano fa la differenza’. È incredibile. Ma ora stiamo lavorando come una squadra, proviamo a migliorare tutti gli aspetti della nostra moto : aerodinamica, motore, elettronica, strategia … In passato la Ducati pensava che la potenza del motore facesse la differenza. Ora, con piloti come Marc Márquez, sappiamo che dovremmo migliorare in tutte le aree. Il motore è il cuore della moto, sì, ma non dovremmo dimenticare il resto. Marquez è stato sensazionale, ma se cerchiamo un’altra Honda nella Top 10 non la troviamo. Per quanto riguarda la Ducati, possiamo trovarne tre, a volte quattro, altre due …“, ha concluso.

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