Klay Thompson resterà sicuramente fuori fino all’All-Star Game: gli Warriors, d’accordo con il giocatore, non forzeranno il suo rientro
La stagione che sta per iniziare sarà una delle più complicate in casa Golden State Warriors. L’addio di Kevin Durant ed Iguodala, ma soprattutto l’infortunio di Klay Thompson, hanno decimato il roster dei vice campioni NBA. Se per i giocatori andati ormai non si può fare più nulla, la situazione di Klay Thompson va trattata invece con la massima pazienza.
Forzare il ritorno da un grave infortunio al crociato potrebbe portare a gravi conseguenze. Il GM Bob Myers lo sa bene e fissa la data di un possibile rientro (per altro incerto) solo successivamente all’All-Star Game di febbraio: “il recupero sta andando bene. Avremo altri aggiornamenti significativi su di lui probabilmente intorno alla pausa per l’All Star weekend. Non iniziate a pensare che dopo l’All star break sarà di nuovo in campo: ho detto che avremo solo degli aggiornamenti”.
Klay Thompson, dal canto suo, non ha intenzione di affrettare i tempi, nonostante voglia rientrare a giocare al più presto possibile: “farò tutto ciò che la squadra mi dirà. Sto seguendo diligentemente i miei compiti e il recupero da un infortunio al crociato è l’ultima cosa che affretterei, specialmente per uno come me che ha quasi 30 anni. Voglio giocare ancora ad alti livelli. Nonostante non poter essere in campo mi uccida, la pazienza è una virtù e non ho intenzione di affrettare nulla. Gli allenamenti non sono divertenti. Non sto in campo a palleggiare, tirare, fare uno contro uno. Faccio solo un sacco di noiosi esercizi di rafforzamento, fiducia per eliminare anche a livello mentale eventuali scorie. Ho iniziato a comprendere meglio tutti quegli atleti infortunatisi gravemente ad alti livelli. Non è divertente, mette a seria prova la tua pazienza. Ma tornare ancora più forti di prima fa parte del nostro lavoro e la squadra ha fede in me perché io ci riesca. È per questo che mi hanno ricompensato con l’estensione contrattuale”.