Formula 1 – Penalità Verstappen, Masi fa chiarezza: “non ci hanno condizionato le sue parole e a Max dico che…”

SportFair

Michael Masi fa chiarezza sulla penalità inflitta a Verstappen nel sabato di qualifiche del Gp del Messico: la profonda analisi del direttore gara

Il sabato di qualifiche del Gp del Messico di Formula 1 ha fatto tanto discutere: Max Verstappen ha conquistato la pole position, ma è stato poi sanzionato di tre posizioni in griglia perchè non ha rallentato durante le bandiere gialle esposte per l’incidente di Valtteri Bottas.

In un primo momento è sembrato che la direzione gara non volesse prendere in esame la situazione di Verstappen, assegnandogli la pole, ma successivamente ha deciso di tornare sui suoi passi, analizzando  bene le immagini e notando effettivamente l’irregolarità del pilota olandese. In tanti hanno pensato che la decisione fosse stata presa dopo le dichiarazioni del pilota Red Bull, che ha ammesso di non aver alzato il piede.

michael masi
photo4/Lapresse

A fare chiarezza sulla situazione è stato il direttore di gara Michael Masi:tutte le bandiere tradizionali, la gialla, la doppia gialla, la verde, la bianca e la rossa e gialla sono gestite dalla postazione dei commissari. Ognuna di esse ha un pannello sul quale si può attivare il segnale premendo un pulsante. La Safety Car, la bandiera rossa, o la Virtual Safety Car invece sono gestite dalla direzione gara. Diciamo che tutte le indicazioni che devono uscire simultaneamente su tutto il circuito, sono gestite direttamente da noi. L’incidente di Valtteri ha reciso il cavo del pannello, quindi il commissario avrebbe potuto premerlo anche mille volte, ma non si sarebbe acceso. Sono tornato in ufficio ed ho iniziato ad analizzare i dati che avevamo a disposizione, controllando le tre vetture che erano passate dopo l’incidente di Bottas, ovvero quella di Hamilton, quella di Vettel e quella di Verstappen“, ha spiegato a Motorsport.

Per Hamilton è stato semplice, perché non c’era ancora la bandiera gialla. Per quanto i commissari abbiano fatto un lavoro incredibile, mostrandola molto velocemente, non c’era ancora quando è passato Lewis. Anche con Sebastian era evidente che avesse alzato il piede. La mancata segnalazione dell’investigazione in corso? Era la fine della sessione, quindi il monitor dei tempi è passato alla sessione successiva, la gara della Porsche Supercup“, ha aggiunto.

masi
photo4/Lapresse

Abbiamo guardato le immagini, i mini settori, i dati per ricostruire l’intero puzzle. Non ci siamo fermati solo ad un’informazione parziale. Potete pensare quello che volete, ma quello che lui ha detto in conferenza è stato irrilevante, perché noi avevamo già iniziato a lavorare. Quando l’ho comunicato ai commissari, dicendo che la vicenda andava indagata, i suoi commenti non erano ancora venuti alla luce. I commissari erano nel mezzo di un’udienza con la Toro Rosso e la Renault, in merito ad un presunto unsafe release, quindi non potevano emettere prima la convocazione di Verstappen, che è la notifica formale. Dunque, appena conclusa l’udienza, hanno redatto la convocazione. Ho effettivamente riferito loro l’incidente a quel punto, una volta che c’era stata la questione da segnalare. Qualunque cosa accada durante le qualifiche, la valutiamo sempre dopo la sessione, senza dare penalità immediata. E’ la nostra prassi, il modo in cui abbiamo sempre lavorato“, ha spiegato ancora il direttore gara.

Verstappen
Photo4/LaPresse

Masi infine ha risposto a Verstappen, che alla stampa ha dichiarato di non aspettarsi una penalità in griglia, ma la semplice cancellazione del tempo: “nelle linee guida date ai commissari, la penalità da assegnare in questi casi è di tre posizioni in griglia, perché c’era solo una bandiera gialla. Se fosse stata doppia, la penalità sarebbe stata di cinque posizioni“.

Condividi