Diletta Leotta, quando la bellezza crea imbarazzo: “i cori ‘fuori le tette’? Malinteso e ironia. Mie foto online? Balotelli disse…”

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Diletta Leotta commenta qualche situazione d’imbarazzo che bellezza e popolarità le hanno creato: dall’ironia sui cori ‘hot’, alla serietà sulle foto private circolate in rete

Diletta Leotta è considerata una delle donne più belle d’Italia. Il suo fascino indiscutibile, unito alle sue competenze giornalistiche e alla sua passione per il mondo del pallone, l’ha fatta diventare una delle giornaliste più popolari della tv italiana. A volte però, i tifosi si spingono troppo oltre. I cori dei tifosi del Napoli ‘fuori le tette‘, hanno destato un certo imbarazzo, tanto da diventare virali addirittura in Inghilterra.

Diletta Leotta
Claudio Grassi/LaPresse
LaPresse/Claudio Grassi

Il The Sun ha voluto intervistare Diletta Leotta chiedendole di quanto accaduto e la giornalista è riuscita a ‘dribblare’ l’argomento con serenità: “è stato un malinteso. I tifosi del Napoli mi hanno supportato per tutta la partita, poi hanno provato ad andare oltre dopo la vittoria del Napoli, ma era solo uno scherzo. La mia reazione è stata parte dell’ironia del momento. A volte sembra che tutto ciò che faccio diventi virale, se mi alleno in palestra o mi alleno in un club. Non mi aspettavo, però, che questa storia attraversarre così tanti confini“.

I toni si sono fatti più seri quando si è passato all’argomento legato all’hackeraggio del suo iCloud con dentro diverse foto di nudo, private, della giornalista. Diletta Leotta ha ricordato il supporto mostratole da Balotelli (twittò: “tutti sono liberi di fare ciò che vogliono con il proprio corpo, nel bene e nel male“, ndr), sottolinenado poi la gravità dell’accaduto: “ho presentato denuncia, non solo per proteggere la mia privacy personale, ma come una delle tante donne che hanno bisogno di reagire a causa degli stessi problemi. Balotelli? Ho molto apprezzato il gesto e il supporto di Mario. Sentivo di non essere sola in quell’occasione e ho capito che il problema è molto più comune di quanto mi aspettassi“.

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