Dominio sloveno nella Vuelta di Spagna 2019. Primoz Roglic difende la maglia rossa e vince la grande corsa iberica, ma la 20ª tappa è un capolavoro firmato Pogacar. Valverde chiude secondo, ma la Movistar fallisce la doppietta sul podio con Quintana
Sabato per cuori forti quello che, di fatti, chiude la Vuelta di Spagna 2019. Ultima tappa, prima della passerella finale, quella che parte da Arenas de San Pedro e dopo 190.4 km termina sul traguardo di Plataforma de Gredos. Un tappone di montagna davvero tosto, in grado di mettere in difficoltà i ciclisti ormai arrivati con poche energie dopo le estenuanti settimane passate.
Superare 6 gpm per un totale di 4400 metri di dislivello e poi attaccare a 43 km dall’arrivo e vincere la tappa è un’impresa da fenomeno, riuscita ad un Tadej Pogacar letteralmente meraviglioso. Il ciclista della UAE Emirates prende l’iniziativa lasciando il vuoto dietro di sé e si va a prendere non solo la sua terza vittoria di tappa alla Vuelta, ma anche la maglia bianca di Miguel Angel Lopez e il terzo gradino del podio sottratto a Nairo Quintana.
Una Vuelta che parla sloveno, festeggia la consacrazione della stella Pogacar e incorona Primoz Roglic, dominatore della corsa spagnola, in grado di difendere la maglia rossa dall’assalto di Alejandro Valverde e conquistare il primo grande giro della sua carriera dopo il 3° posto del Giro d’Italia. Grande delusione in casa Movistar. Se da una parte Valverde, campione infinito a 39 anni, si prende un pregevole secondo posto, dall’altra Nairo Quintana, il secondo big della squadra, vede sfumare il podio proprio nella tappa decisiva.