Il consulente dell’UAE Team Emirates ha lanciato una frecciatina a Fabio Aru, tessendo invece le lodi di Pogacar
Parole al miele per Pogacar e una frecciatina velenosa nei confronti di Fabio Aru, Beppe Saronni non le manda a dire al corridore sardo, esprimendo il proprio punto di vista sulle sue prestazioni alla Vuelta di Spagna.
Prima di toccare però le note dolenti, il consulente dell’UAE Team Emirates tesse le lodi del proprio atleta sloveno, vincitore domenica della nona tappa della corsa iberica: “sapevamo che Pogacar era il corridore più in forma e che quindi poteva fare meglio. Per capire non serviva essere uno scienziato, avere mille dati in mano, ero sicuro che lui avrebbe fatto benissimo in questa Vuelta” le parole di Saronni alla Gazzetta dello Sport. “Senza il tempo perso per la caduta nella cronosquadre d’apertura sarebbe da podio. Sono contento perché in squadra l’ho voluto e scelto io. Me lo aveva consigliato Andrej Hauptman quattro anni fa. Orgogliosamente posso dire che non ha voluto contratti esorbitanti. Questo vuol dire che mira in alto, che ha fame. Lo scorso anno ha vinto l’Avenir. In questa stagione ha già sei successi tra i quali Algarve e California, oltre quello nella tappa di domenica. Non vinci per caso. E’ un corridore del futuro, come Evenepoel e Bernal. Era da tempo che nel ciclismo non c’erano giovani così interessanti. Il colombiano, più maturo, è più scalatore puro. In alta montagna va più forte lui. Il nostro, che un pochino può crescere ancora, è più vincente in un gruppetto e mi pare migliore a cronometro“.
Su Aru, Saronni ammette: “prima del via diceva di avere buone sensazioni e i dati erano ok. La caduta? Non so, non abbiamo la riprova. Se ha dei dolori voglio credergli, anche se con il passare dei giorni dovrebbero calare. Mi attengo ai fatti. Fabio in salita non ha il passo dei migliori. Correre Svizzera e Tour prima della Vuelta, che era l’obiettivo stabilito, è stata una scelta coraggiosa. Ha voluto fare il Tour in preparazione, ma al Tour è già stressante andare al foglio firma, altro che corsa di preparazione. Ora questa è la situazione“.