Il tennista italiano ha commentato il successo ottenuto contro Monfils nei quarti di finale degli US Open, paragonando la sua vittoria al film Django
Dopo 42 anni un tennista italiano torna in semifinale agli US Open, si tratta di Matteo Berrettini che supera Gael Monfils e stacca il pass per il penultimo atto dello slam americano, dove affronterà Nadal.
Un successo voluto e conquistato dal giocatore romano, abile a tenere i nervi saldi per cinque set e a chiudere la contesa al tie-break, dopo aver fallito ben quattro match point. Intervistato nel dopo gara da Alex Corretja, Barbara Schett e Mats Wilander ai microfoni di Eurosport, Berrettini ha sottolineato: “sono felicissimo, per me, per il mio team, per la mia famiglia e per tutti i tifosi italiani, sia quelli presenti qui a New York che i tanti a casa che mi seguono fino a tarda notte. E’ bello ed emozionante essere intervistato da voi. E’ stata una giornata piena di emozioni. All’inizio della sfida non mi sentivo bene ma mi sono detto ‘forza, la partita e’ lunga’. Lo stadio era immenso, c’era tanta umidità, ero sudatissimo. Poi, pian piano, ho ritrovato il mio tennis. Dopo il doppio fallo commesso sul primo match ball mi sono messo a ridere, per non piangere, come diciamo noi in Italia. Poi mi sono detto ‘Matteo continua a provarci e non lamentarti’. E’ andata bene. Mi sono convinto che dovevo essere aggressivo e coraggioso sino alla fine. Solo così potevo vincere. Per la prima volta in carriera sto vivendo tutte queste emozioni… ma sto imparando in fretta. Ora farò tanti massaggi, un po’ di stretching e guarderò gli altri match. Pizza? Di certo non la mangerò e non andrò al ristorante a Little Italy. Durante il torneo la mia condizione fisica è migliorata. Adesso riposerò, poi vedremo. Contro Nadal non ho mai giocato. L’ho visto più volte in tv. Sarò pronto per la semifinale“.
Facendo un parallelismo tra la sua partita e un film, Berrettini non avrebbe dubbi su quale scegliere: “Django Unchained di Tarantino, mi ricordo di un gran bagno di sangue dove alla fine rimaneva in vita solamente una persona” le parole dell’azzurro in conferenza stampa. “Un po’ come questo match. Cinque set ti aiutano ad abituarti al caldo, ai rumori, agli schermi. Sono sempre rimasto molto concentrato, ho fatto attenzione solamente alle cose importanti. All’inizio avevo mille pensieri in testa: dove gioco, dove servo, lui che movimenti fa. Allora ho chiesto aiuto al mio istinto e da lì tutto è cambiato. Poi mi sono anche ricordato che quando metto peso sulla palla l’avversario lo sente. Il risultato è stato straordinario. Faccio fatica ancora a crederci, pazzesco. Se uno pensa come vorrebbe vincere una partita, forse 7-6 al quinto set è il risultato più bello“.