Dwight Howard parla apertamente dei suoi problemi nella prima esperienza ai Lakers: il neo centro giallo-viola indica negli infortuni e nell’ego i suoi principali problemi
La prima avventura di Dwight Howard ai Lakers non è andata secondo i piani e adesso che è ritornato nella parte conclusiva della carriera, ‘Superman’ ha solo voglia di riscattarsi. All’epoca le grandi aspettative di ‘nuovo Shaquille O’Neal’, gli infortuni e qualche decisione sbagliata a livello caratteriale (che gli fecero attirare le antipatie di Kobe Bryant) penalizzarono fortemente la sua stagione in maglia Lakers.
Lo stesso Howard lo ha riconosciuto in un’intervista a Shams Charania: “credo che sostanzialmente ci fossero due grossi problemi. Gli infortuni e l’ego. In una squadra di basket, questi fattori possono essere gli elementi che segnano un’ascesa o un declino. Poi, il fatto di avere altri compagni che si infortunano ti porta lontano da ciò che stai cercando di realizzare. Quando non tutti sono d’accordo tra loro a causa degli ego, hai una squadra in cui ognuno pensa solo a sé. Quando lasci il tuo ego a casa e vai a lavoro facendo quello che devi fare, tutto va meglio. Cosa farei diversamente? Aspetterei la completa guarigione. Volevo mostrare fortemente che fossi pronto per giocare, ma non ero al 100%. Sono uscito ed ho provato a dare tutto quello che avevo, ma volevo anche divertirmi nel frattempo. Pensavo: ‘Ehi questa è Los Angeles, gioco per i Lakers, voglio cercare anche di divertirmi’. Dovevo saltare tutta la stagione, invece tornai dopo 4-5 mesi. Non avrei dovuto, ma volevo vincere a tutti i costi. L’altra cosa che cambierei, è il fatto di fare solo quello che il team avrebbe voluto. A volte, essere egoisti causa delle ripercussioni sull’intera squadra, non solo su sé stessi”.