Il Milan perde 1-3 contro la Fiorentina sotto i fischi di San Siro: rossoneri sotto di un uomo, in completa confusione mentale e tattica. Giampaolo sempre più sulla graticola
Milan-Fiorentina 1-3, i fischi di metà San Siro, l’altra metà era già a casa a metà del secondo tempo. Si conclude così il match della domenica sera della 6ª Giornata di Serie A, in un clima a dir poco surreale. Il Milan, già contestato prima dell’inizio del match, a causa di un pessimo inizio di stagione, dà seguito al trend negativo di queste prime partite raccogliendo la 4ª sconfitta in 6 gare.
Un ko che, dopo la sconfitta nel derby e quella contro il Torino, arriva a segnare quello che può essere considerato il punto più basso della gestione Elliott. La cronaca della partita è pressochè superflua: la Fiorentina colpisce quando vuole in contropiede, sfruttando tecnica e velocità del duo Chiesa-Ribery, il Milan va completamente in confusione. Bennacer, l’uomo che dovrebbe mettere ordine in mezzo al campo, causa due calci di rigore: uno trasformato da Pulgar e l’altro sbagliato da Chiesa. Nel caos generale Musacchio si fa espellere per un brutto fallo e al Milan saltano le già fragili certezze tattiche.
Con l’uomo in più la Fiorentina trova ancora più spazi e dilaga con Castrovilli e Ribery omaggiato, al momento del cambio, con gli unici applausi della serata di San Siro. Per tutto il resto della partita solo fischi e cori di contestazione. Il risultato è l’ultimo dei problemi di Giampaolo. Squadra apparsa senza carattere, confusa ed impaurita, pronta a sciogliersi alle prime difficoltà, al punto che c’è da chiedersi se sia peggiore la confusione tattica o la mancanza di carattere.
Leao, autore del gol della bandiera, e Donnarumma, in grado di evitare la goleada Viola, le uniche sufficienze. Per il resto tante bocciature: dall’evanescente Piatek (sostituito sotto di un gol e di un uomo) al disastroso Bennacer, passando per un impalpabile Suso e un fumoso Calhanoglu. Il Milan non ha punti di riferimento nè leader e dalla panchina non sembra arrivare alcuna risposta in grado di far cambiare rotta. Giampaolo è sempre più sulla graticola.