L’ex portiere dell’Inter ha parlato dell’avvio di campionato della squadra di Antonio Conte, esprimendo il proprio giudizio
Un avvio di stagione scintillante, quattro vittorie in altrettante partite e primo posto solitario in classifica. L’Inter ha vinto anche il derby, stendendo il Milan senza problemi e proseguendo la sua marcia, cancellando così anche il mezzo passo falso in Champions League.
Tutto merito di Antonio Conte, l’autentico uomo in più di questa squadra secondo Julio Cesar, intervistato ai microfoni della Gazzetta dello Sport: “con Conte l’Inter resterà in tensione fino a fine campionato, l’ho capito quest’estate quando l’ho conosciuto nella tournée asiatica e le prime partite stanno confermando la mia impressione. È un vincente. Ma niente paragoni con Mourinho, sono due grandi tecnici molto professionali. I tifosi adorano José perché ha fatto cose incredibili, spero che Conte possa seguirlo. Ho visto un’Inter bella, tosta e organizzata nel derby. Il Milan meno. Il lavoro di Conte sta venendo fuori alla grande. Lui è un tecnico che tende alla perfezione e i giocatori sembrano averlo capito. Non era scontato, è anche merito suo. Dopo 8 anni sarebbe anche l’ora di pronunciare la parola scudetto. Tanti avevano dubbi su Conte, forse per il passato juventino. Discorsi senza senso: è un grande professionista e la maglia non c’entra. È un top“.
Il discorso poi si sposta su Handanovic, degno erede di Julio Cesar: “è uno dei tre più forti al mondo. Ha meno attenzione mediatica perché non è andato avanti in Champions, non ha avuto occasioni come altri. Ma chi lo conosce non ha dubbi. I più forti adesso sono i brasiliano, Alisson ed Ederson sono straordinari, soprattutto Alisson che ha vinto la Champions e sta facendo grandi cose con il Liverpool. E poi Helton al Porto, Diego Alves quando era al Valencia, Aurelio Gomes ai tempi del Psv. Una bella scuola negli ultimi anni. Quando sono arrivato in Italia si diceva che i portieri brasiliani fossero tutti scarsi. Lukaku? Ha il fisico bestiale e il senso del gol di un attaccante vero. Non è facile cambiare lingua, Paese, calcio e abituarsi velocemente, mi sembra che ci stia riuscendo. I suoi numeri già lo dimostrano eccome“.
Sull’inizio dell’Inter in Champions, il portiere brasiliano non è sembrato preoccupato: “fortuna che Borussia e Barcellona hanno pareggiato. Ma è la prima partita. Nessuno credeva alla mia Inter nel 2010, invece un gol di Sneijder ci qualificò quasi all’ultimo e poi abbiamo superato tutti i campioni nazionali: Chelsea, Cska, Barcellona e Bayern. Non è il miglior momento per il Barça oggi. Io ci credo: se si passa il turno la carica sarà incredibile“.