Colpo di scena in Tribunale a Bolzano sul caso Schwazer: presentato un documento a sorpresa dalla Wada
E’ in corso al Tribunale di Bolzano l’udienza riguardante il caso doping di Alex Schwazer. L’ex marciatore altoatesino si è mostrato fiducioso e ottimista: “la mia sensazione è che siamo ad un buon punto però sicuramente non ci basta. A livello scientifico noi vogliamo avere la certezza totale. Ci arriveremo. Non so se arriverà oggi o ci vorranno altri mesi. Sono tre anni che aspetto, posso aspettare ancora sei o sette mesi. L’udienza di oggi è un passo decisivo perchè viene presentata una perizia molto importante che mette nero su bianco che alcuni punti non sono spiegabili con la scienza. Poi deve decidere il giudice se basta o no, noi vogliamo la certezza totale, questo e’ il punto, e non molleremo“, le parole di Schwazer a margine dell’udienza.
Non sono mancati però i cilpi di scena in Tribunale: durante l’udienza la Wada ha presentato a sorpresa un documento del laboratorio di Losanna “su un campione report di un prelievo del 27 giugno 2016 e successivamente analizzato geneticamente nel corso del 2017. Tale responso avrebbe dato il risultato di 14.000 di concentrazione di Dna nell’urina. Secondo l’analisi effettuata dal comandante del Ris, colonnello Giampietro Lago il valore iniziale, in questo caso, sarebbe dovuto essere oltre 100.000, quindi impossibile per l’essere umano“, come spiegato dall’Agi.
Non è rimassto a guardare l’avvocato di Alex Schwazer: “la Wada si è fatta un autogol clamoroso, un boomerang. Si tratta di un comportamento scorretto, poco collaborativo e offensivo nei confronti della magistratua italiana e dei giudici, nonchè del perito che ha fatto un lavoro eccezionale“, ha dichiarato Brandstaetter.
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