Mancini senza peli sulla lingua: dal nuovo campionato di Serie A alla malattia dell’amico Sinisa Mihajlovic
Manca una settimana all’inizio del campionato italiano di Serie A: mentre le società cercano di concludere gli ultimi colpi di mercato per formare squadre competitive e forte, i giocatori sudano per arrivare in splendida forma all’esordio stagionale.
Intervistato dalla ‘rosea’, Roberto Mancini, ct azzurro, ha fatto il quadro della situazione: “non possiamo pretendere il ritmo della Premier, quella è roba solo loro: sono abituati così da sempre, gioco molto più veloce e con meno interruzioni. Da noi il ritmo può crescere e dobbiamo capire che la qualità tecnica è indispensabile. Però stiamo facendo progressi. La Juve in assoluto è la più forte, non dimentichiamo che vince da otto anni e si è pure rinforzata: anche l’Inter, ma la Juve non è stata ferma. E come vice Juve vedo pericoloso il Napoli: ha gli stessi giocatori che ormai giocano insieme da anni, mentre l’Inter ne ha già cambiati 4-5 e perde giocatori importanti come Icardi e Perisic. Andrà valutata dopo un po’ di tempo, ma di sicuro sta migliorando. Per ora metto in fila Juve, Napoli e Inter“.
Rimanendo focalizzato sull’Inter, Mancini ha voluto esprimere il suo parere sul ‘caso Icardi’: “è un giocatore che garantisce 20-25 gol all’anno: a me spiace per lui e spero che questa situazione si risolva presto. Non so se sarà beato chi lo prenderà, ma so che è giovane e può ancora migliorare. Scambio con Dybala? Quando volevo Dybala, che per me è un grande giocatore, li vedevo perfetti per giocare insieme…“.
Non poteva poi mancare una parentesi su Balotelli, nuovo giocatore del Brescia: “il paradosso è che a 29 anni, e per il secondo anno di fila, a meno di dieci giorni dall’inizio del campionato non avesse ancora la certezza assoluta di una squadra. Non ha fatto una preparazione, non si è allenato regolarmente: deve riflettere, non è normale. Non era questione di Italia o di Brasile, ma di trovare una squadra, finalmente. E se sarà una buona soluzione non dipenderà dal Brescia, ma da lui: magari giocando più vicino a casa si sentirà più tranquillo, ma non basterà. Io gli voglio bene, ma per lui non posso fare più niente: deve pensare che è nel pieno della sua carriera e che ha ancora tanto da dare. Se vuole“.
Mancini ha poi dedicato un pensiero al suo amico Mihajlovic, allenatore del Bologna, che sta lottando contro la leucemia: “Sinisa uscirà da questa situazione perché è forte e perché lo vuole. Ne uscirà: al cento per cento. E spero che stia meglio presto, abbastanza per venirci a salutare a Casteldebole quando saremo lì per due giorni, il 2 e 3 settembre“.