Formula 1, Wolff senza freni: “la Ferrari era il nostro riferimento. Gli pneumatici? Ho sentito cose assurde”

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Il team principal della Mercedes ha parlato di vari argomenti, dalla lotta con la Ferrari fino alla situazione contrattuale di Bottas

La prima parte di stagione ha sorriso alla Mercedes, riuscita a vincere otto gare su nove disputate, lasciando per strada il solo Gran Premio d’Austria vinto da Max Verstappen.

AFP/LaPresse

Una situazione idilliaca per Toto Wolff e i suoi uomini, ma il team principal austriaco non vuole abbassare la concentrazione, continuando a battere il ferro finché è caldo. Nel corso di una lunga intervista concessa a Motorsport.com, il boss della scuderia di Brackley ha ammesso: “nella prima settimana di test avevamo visto una Ferrari impressionante, la loro monoposto sembrava davvero buona, ma sapevamo che nel secondo test sarebbe arrivato un pacchetto di novità che avrebbe cambiato volto alla nostra vettura. La preoccupazione è arrivata quando abbiamo iniziato le prime prove con la W10 aggiornata: i valori non erano correlati, e così è stato per i primi due giorni. Poi nella terza giornata le cose sono iniziate ad andare nella giusta direzione, e il quarto giorno abbiamo eguagliato i tempi della Ferrari. Nelle ultime ore di prove abbiamo avuto per la prima volta la sensazione che ci fosse un quadro ragionevole, ma allo stesso tempo era chiaro che per noi la Ferrari era il punto di riferimento. In un mondo perfetto si lavora, si va in pista ed arrivano i risultati, ma non è sempre così, abbiamo visto che anche noi abbiamo avuto vari imprevisti. In Bahrain la Ferrari aveva la monoposto più veloce, e avrebbero dovuto vincere la gara con Leclerc. Charles, prima del suo incidente in qualifica, era il pilota più veloce in pista anche a Baku, ed anche a Montreal Sebastian era in testa fino alla penalità. Quindi il bilancio oggi potrebbe essere diverso, ed anche se non lo è, sappiamo che in tutte le prossime gare dovremo lottare per aggiungere punti alla nostra classifica”.

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Il discorso poi scivola sul meeting di Montreal, dove si è discusso della possibilità di cambiare gli pneumatici in uso: “avreste dovuto sentito le discussioni fatte in quel meeting. Ho sentito dire che i pneumatici attuali sono pericolosi! E perché sono pericolosi? Perché Gasly non riesce a scaldarli… La Pirelli e la FIA hanno confermato che non c’è niente di sbagliato nelle gomme che stiamo utilizzando, e che soprattutto non sono pericolose. Sono pneumatici più robusti rispetto a quelli che abbiamo utilizzato nel 2018, quindi non credo che avrebbe avuto senso montare le gomme dello scorso anno sulle monoposto attuali senza poter fare dei test! Sarebbe stato un rischio, ma c’era chi avrebbe preferito prendersi questo azzardo piuttosto che confermare la situazione attuale. Questo non è modo di pensare considerando che la Formula 1 è l’apice delle corse automobilistiche. Vogliamo tutti il ??miglior spettacolo possibile, ma se vogliamo cambiare puntiamo almeno su qualcosa di migliorativo, non su scelte che rischiano di peggiorare la situazione”.

LaPresse/Reuters

Wolff ha poi parlato delle voci che vorrebbero la Mercedes via dalla Formula 1 al termine del 2020: “credo che tutto sia nato perché qualcuno ha letto su dei media che il gruppo Daimler sta investendo molto su un programma di tecnologie alternative, con nuove efficienze che tra l’altro ritengo corrette. Il mondo delle vetture stradali sta virando verso l’elettrico, e quindi la conseguenza è che la Formula 1 potrebbe precipitare. La verità è che Formula 1 è la vetrina commerciale più grande per la Mercedes-AMG, rappresenta la sua più grande piattaforma pubblicitaria che genera 3 miliardi di valore a livello globale, e questo non è solo il valore ricavato dal ritorno mediatico in cui si dice che Mercedes vince, ma da un livello superiore, ovvero da come Mercedes viene riconosciuta. Se confrontiamo la percezione odierna del marchio rispetto a 15 anni fa, vediamo che oggi Mercedes è un’auto sportiva, un’auto ad alte prestazioni, e penso che abbiamo contribuito a questa immagine. Ovviamente l’aspetto più importante è avere una gamma di ottime vetture stradali, ma penso che abbiamo dato un buon contributo, e riassumendo credo che la Formula 1 sia tenuta in grande considerazione all’interno del gruppo Daimler”.

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Tornando alla questione piloti, Wolff si è soffermato sulla situazione di Bottas: “l’anno scorso Valtteri mi ha detto che non ha problemi con i rinnovi di un anno, anche se ovviamente non gli piacciono, alla fine in tutta la sua carriera ha sempre avuto dei rinnovi per una stagione. Penso che meriti un posto in Formula 1, sa che dipende da lui e dalle sue prestazioni e sa che ci piace molto. Nel primo quarto di stagione è andato molto forte, deve solo continuare a fare ciò che ha dimostrato di saper fare, e su questo punto siamo d’accordo entrambi. Un nuovo caso Rosberg? Avevamo anche un piano B anche allora, perché teoricamente non era da escludere che uno di loro (Nico o Lewis) avrebbe potuto fermarsi. Bisogna sempre avere dei piani alternativi. Quando vivi quelle esperienze ti rendi conto che tutto può accadere, in qualsiasi momento. E quando mi chiamò per dirmi che si sarebbe fermato…beh, era l’ultima cosa che avrei mai pensato potesse dirmi, ma lo ha detto“.

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