Il coordinatore dell’area tecnica del Bologna ha parlato della situazione Mihajlovic e del suo passato, soffermandosi anche sul mercato
La malattia di Mihajlovic ha sconvolto il mondo sereno del Bologna, trovatosi in poche ore a dover combattere un avversario comune: la leucemia. Tutto il popolo rossoblù si è stretto intorno al proprio allenatore, così come la società e il coordinatore tecnico Walter Sabatini.
Durante la conferenza stampa insieme congiunta con Sinisa, il dirigente aveva confermato il serbo sulla panchina, oggi è tornato a parlare alla Gazzetta dello Sport sottolineando quanto già dichiarato: “cosa avrei voglia di fare dopo quella notizia tragica? Sinisa lo sa: la cosa che mi lascia, per ora, un rammarico è che avrei voluto con Sinisa sfidare il mondo da subito, in maniera irriverente. Ora serve tempo, dobbiamo frenare solo un po’. Lui ce la farà. Sì, resilienza è la parola-chiave. Un football club. Con quella il Bologna si è tirato fuori trionfalmente in 4 mesi. E c’è tanto Sinisa là. E in tutto ciò che è oggi e servirà per il domani. C’è coesione, sensibilità, familiarità. Io sono stato a contatto con l’aldilà, come dicevano i medici sono stato morto due volte in 40 giorni di coma. Ero a contatto con una realtà sovrannaturale. Ma l’ho contestata. Mi facevo sentire. Negoziavo anche con Dio. Con educazione ma anche con furore. Mi sentivo pronto per il Paradiso. Non mi ha dato le chiavi“.
Sul mercato: “abbiamo fatto cose importanti ma altre ne dobbiamo fare. Per il panico dell’amministratore delegato Fenucci che appena gli dico che bisogna spendere… Manca anche un vice-Dijks? Non si fanno squadre forti con i vice, però anche lì. Dominguez in mezzo al campo? Ha una clausola attaccabile, ma ci sono altre opzioni. Timore di perdere Pulgar? No e nemmeno abbiamo sentore. Santander? I cinesi hanno offerto 10 milioni: cifra non congrua. Ora forse c’è qualche interesse in Inghilterra. Il sostituto sarà Gabbiadini? Sono un suo estimatore, vediamo. A onor del vero Sinisa ci ha chiesto di non spendere sulla punta perché conta su Destro e per investirli sul centrocampista. Sono sorpreso di alcune reazioni di Mattia: non è stato mai così aperto intellettualmente. Prima era spigoloso. Davanti al nome Sinisa ha pianto: vuol dire che Mihajlovic gli è entrato davvero dentro al cuore“.
Infine una battuta sul prossimo campionato e su Icardi: “la Juve sarà ancora la numero uno in Italia, così come in Europa, da subito. Ora ha la struttura da… è la volta buona. In ambito nazionale nemmeno discuterne. La Roma senza Totti e De Rossi? È come se a Roma togliessero il centro storico. Guardi: arrivo a dire che senza loro è anche una Roma possibile, i giocatori passano. Ma la Roma senza presidente è imperdonabile. Se avessi Icardi? Troverei un fidanzato a Wanda cosicché si allontani un po’ da Mauro, ragazzo magnifico, padre amorevole. Chi prenderei a Bologna se avessi tanti soldi? Neymar. Voglio che la gente si diverta: il calcio è meraviglia“.