MotoGp – Iannone fa chiarezza: “non mi ‘scende più la catena’! Io che spacco i box? Un fumetto”

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Andrea Iannone commenta il suo inizio di stagione complicato fra problemi fisici e qualche risultato rivedibile in pista: il pilota di vasto rifila una stoccata anche a Carlo Pernat in merito al contenuto del suo nuovo libro

Inizio di stagione complicato per Andrea Iannone in sella all’Aprilia. Il pilota di Vasto è partito dall’ultimo posto in griglia per 3 volte in 5 gare, nelle quali ha raccolto appena 7 punti, complice anche un brutto infortunio. Bottimo magrissimo, ma situazione probabilmente prevedibile.

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AFP/LaPresse

Lo dichiara ai microfoni della ‘Rosea’ lo stesso Iannone che in merito al tribolato esito delle prime gare si esprime così: “come definiamo questa stagione? L’estate irraggiungibile! A parte gli scherzi, come ci si aspettava. La prima volta che parlai con lui, Albesiano fu molto chiaro, dicendo che erano coscienti delle problematiche, che in me non vedevano solo un pilota talentuoso, ma anche uno capace di dare un indirizzo al progetto. Nessuno mi ha venduto una moto che potesse arrivare nei primi cinque. Sette punti in 5 gare? Mi sono anche fatto male al piede. Direi che peggio non si poteva fare ed è l’aspetto positivo. Alle gare proviamo tante cose e spesso perdi tempo, pregiudicando il weekend. Il mio obiettivo ora è arrivare alle prestazioni di Aleix Espargaro, che guida questa moto da 3 anni. Partire ultimi in 3 gare su 5? Non mi è mai successo in carriera, ma non piango. Cosa fare posso se non rimboccarmi le maniche?“.

Sotto il profilo del carattere e in merito al possibile ritiro, Andrea Iannone predica calma: “se c’è il rischio che mi ‘scenda la catena’? Ormai ho 29 anni, sono cambiato, meno istintivo. E poi questa cosa che a Iannone scende la catena, che rompe i box.. è un fumetto. Sono contento che Aprilia abbia avuto modo di conoscermi e lo abbia fatto nel momento peggiore. E non mi sembra che io abbia mai fatto colpi di testa. Ritiro? Ci sono piloti più grandi di me che sono arrivati ora all’apice, calma ragazzi“.

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Costanza Benvenuti/LaPresse

Il pensiero finale va a Carlo Pernat, che nel suo libro definisce Iannone un gran talento che però pensa solo al business: il libro di Carlo Pernat non l’ho ancora letto, mi hanno mandato dei trafiletti dicendomi che è un pezzo di merda, io rispondo di non arrabbiarsi, che Carletto è così, se lo conosci sai che persona è. E siccome gli voglio bene, gli permetto di dire quello che vuole. Ha scritto che io penso solo al business? A quale business? Fosse così non andrei più alle corse. Mio fratello Angelo ha testa e genialità imprenditoriale, io mi occupo di moto, corse, gare. Il mio business è far andare forte la moto, organizzare test e dare spunti. E, tornando a Pernat, me l’ha insegnato lui, che pensa solo alle donne. Pensasse a lavorare, invece di scrivere minchiate“.

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