Doppietta in semifinale nel 4-0 al Barcellona e sigillo in finale per chiudere i conti, Divock Origi è l’Uomo della Provvidenza per il Liverpool
Questa finale non l’avrebbe nemmeno dovuta giocare, anzi, non avrebbe nemmeno dovuto figurare nella rosa del Liverpool per l’intero arco della stagione. Eppure Divock Origi si è trovato al posto giusto nel momento giusto, regalando la sesta Champions League al Liverpool, a distanza di quattordici anni dall’ultima vinta a Istanbul contro il Milan.
Doppietta in semifinale nel 4-0 pazzesco al Barcellona e sigillo in finale per mettere in ghiaccio il risultato, stendendo definitivamente il Tottenham. Una rete particolare quella del Wanda Metropolitano, che gli permette di aggiungersi a Marcelo, Carrasco, Asensio e Bale: tutti andati a segno da subentrati in 4 delle ultime 5 finali giocate. Ma il fatto più strano è che Origi non avrebbe dovuto indossare la maglia del Liverpool quest’anno, perchè per ben due volte Klopp ha provato a mandarlo via. Dopo il prestito dell’anno scorso al Wolfsburg, concluso con la salvezza ottenuta al play-out, l’attaccante belga fa le valigie per tornare in Inghilterra, senza però disfarle considerando la scarsa considerazione di Klopp nei suoi confronti. Le offerte che arrivano non convincono i Reds, Origi resta e a dicembre mette lo zampino nel derby con l’Everton, regalando tre punti d’oro al Liverpool.
A gennaio la sua posizione torna in bilico, il manager tedesco non spinge per tenerlo vista anche la presenza di Firmino e la strepitosa vena realizzativa di Salah e Mané, ma anche stavolta il belga rimane. Poche presenze nei primi mesi del nuovo anno, fino alla serata di Anfield con il Barcellona, dova l’assenza di Firmino gli spalanca le porte per la gloria. Doppietta e finale in tasca, dove questa sera Origi ci mette ancora una volta la firma per suggellare la sua pazza stagione. Dallo spareggio salvezza con il Wolfsburg alla vittoria della Champions League, una storia Origi… nale, una storia tutta da raccontare!