Ciclismo, a tutto Nibali: “il titolo italiano non mi è indifferente. Bettiol? Siamo amici, l’ho sfottuto perché…”

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Il corridore siciliano si prepara alla sfida di oggi per il Tricolore, ultimo step prima del Tour de France

Il Tour de France sullo sfondo, un appuntamento preparato al meglio a cui Vincenzo Nibali potrebbe approcciarsi con la maglia di campione italiano. Proprio oggi infatti lo Squalo dello Stretto tenterà l’assalto al tricolore, vinto due anni di fila nel 2014 e 2015.

Massimo Paolone/LaPresse

Non sarà facile, ma il siciliano ha ammesso ai microfoni della Gazzetta dello Sport di volerci provare: “è un titolo importantissimo. Una maglia che porti tutto l’anno e che ora, con il ciclismo globale, mostri davvero in tutto il mondo. In quei colori ci sono orgoglio e senso di appartenenza. E’ una responsabilità grandissima vestirli, bisogna farlo a testa alta, sempre. No, questa maglia non mi è indifferente e mai lo sarà. E’ bello indossarla. La gara sarà un punto interrogativo, le temperature sono diverse, totalmente. Qui abbiamo trovato umidità, aria calda. Onestamente non so cosa aspettarmi. Però ho osservato con attenzione i rivali. Chi saranno? Direi Ulissi, Visconti, Masnada, Cattaneo, Vendrame e anche Bettiol, che a crono è andato molto forte. Siamo molto amici e ammetto che l’ho preso un po’ in giro dopo quel secondo posto nella crono per 52 centesimi dietro a Ganna. Gli ho scritto ‘Non ti alleni e sfiori il Tricolore, bastava fare un po’ di più…’. Io e lui scherziamo molto assieme. Tutto uno sfottò, tra amici è bello, fa parte del gioco“.

AFP/LaPresse

Il Giro è ormai finito da un pezzo, Nibali non ha intenzione di continuare a pensare al secondo posto ottenuto dietro Carapaz: “ho archiviato tutto con tranquillità e mi sono goduto il risultato. Il 2° posto è stato comunque un piazzamento importante, un Giro molto buono. Per me il bicchiere è pieno per tre-quarti, poi ognuno interpreta a modo suo. In un certo senso, sono stato contento anche per la vittoria di Carapaz. Ha meritato. E’ stato il più forte e ha giocato bene le sue carte. E’ arrivato con meno pressione, si diceva che il capitano Movistar fosse Landa, tutti lo abbiamo un po’ trascurato. In un grande giro, una grande sorpresa c’è sempre. Stavolta è stato lui. Il Tour? Il primo traguardo in quota è sempre difficile da interpretare, Planche des Belles Filles è una salita molto esplosiva. Puoi capire dove sei rispetto agli altri e che prospettive ci sono. Non lo so neppure io cosa posso fare, vivrò un po’ alla giornata“.

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