Poco più di una settimana alla kermesse velica organizzata da SIAD e Yacht Club Italiano con più di cento imbarcazioni pronte a sfidarsi nel Golfo del Tigullio
Manca poco più di una settimana al Trofeo SIAD, regata per Dinghy diventata ormai una classica della stagione velica, in programma dal 17 al 19 maggio nell’affascinante Golfo di Portofino. L’evento – organizzato dal Gruppo SIAD e dallo Yacht Club Italiano con il significativo contributo del Circolo Velico Santa Margherita Ligure e il supporto del Circolo Nautico Rapallo – giunto ormai alla 23esima edizione, quest’anno assume anche un significato simbolico di ritorno alla normalità per il pittoresco borgo ligure e di vicinanza alla popolazione dopo la riapertura della strada, andata in parte distrutta a seguito delle mareggiate dello scorso autunno che di fatto hanno isolato Portofino dalle altre località del Tigullio. Eventi straordinari che hanno causato gravi danni anche al Circolo Velico Santa Margherita Ligure che proprio in occasione del Bombolino festeggia il ripristino delle proprie strutture. Con il Trofeo SIAD, che si rivolge principalmente agli appassionati dell’imbarcazione Dinghy 12, ma coinvolge tutti gli appassionati della vela e gli ospiti di Portofino, Portofino lascia alle spalle un inverno difficile e si prepara al meglio per la stagione estiva. Con i circa 500 ospiti coinvolti per il Trofeo e le oltre cento imbarcazioni attese al via, anche SIAD contribuisce alla ripartenza di questa stagione particolare.
Con il Trofeo SIAD, chiamato anche Trofeo Bombola d’Oro o addirittura Bombolino dagli amici, torna ancora protagonista nel mare di Portofino il Dinghy, affascinante imbarcazione per singoli caratterizzata da oltre un secolo di storie e di successi e passione. Con la sua semplicità, essenzialità e assoluta sostenibilità, il Dinghy risponde perfettamente allo spirito del Trofeo SIAD. Nato grazie alla passione per il mare di un gruppo di amici guidati da Roberto Sestini, presidente del Gruppo SIAD, uno dei principali gruppi chimici italiani, il Bombolino premia il velista dotato di tecnica, sensibilità velica e capacità di regolazione della barca. Semplice da gestire – basta un carrello per il trasporto – e dai costi contenuti, il Dinghy è stata una imbarcazione rivoluzionaria che ha modificato la pratica della vela sportiva, rendendola più popolare e accessibile, in un’epoca in cui era riservata solo ai grandi yacht.
“Mi riempie di gioia constatare che nel corso degli anni il Trofeo SIAD Bombola d’Oro è diventata una delle regate più amate nel panorama velico internazionale per Dinghy con oltre cento barche iscritte ogni anno in rappresentanza di sette nazioni: Germania, Giappone, Olanda, Turchia, Spagna, Austria e Italia. Proprio l’apprezzamento dei velisti stranieri mi rende particolarmente felice” spiega Sestini.
Anche quest’anno la gara si articolerà in tre giornate, per assecondare i mutevoli “umori” del Golfo del Tigullio, ed è una prova valida del Trofeo Internazionale George Cockshott.
Il signor Cockshott era un avvocato inglese, ma anche un lupo di mare, che nel 1913 inventò il Dinghy 12’, barca che ottenne il riconoscimento di Classe Internazionale nel 1919 e fu ammessa per la prima volta alle Olimpiadi di Anversa nel 1920.
Ai Giochi olandesi del ’28 l’Italia partecipò per la prima volta, piazzandosi sesta su venti nazioni iscritte. Le cronache riportano il primo raduno in Italia dei Dinghy 12’ a Riccione nel 1934. Il primato di piccolezza di questa imbarcazione, essendo stata la più piccola classe monotipo internazionale, ha rivoluzionato la pratica della vela sportiva rendendola più popolare.
Oltre alla Bombola d’Oro e a quella d’Argento (per il primo classificato tra gli scafi di legno), verrà assegnato, anche in questa XXIII edizione, un premio da destinare in beneficenza: tra gli iscritti, infatti, sarà sorteggiato il donatore formale di un contributo da assegnare alla Fondazione Onlus Tender To Nave Italia come finanziamento di uno tra i tre progetti già selezionati dalla Fondazione stessa per il 2019. La Fondazione, i cui soci sono la Marina Militare e lo Yacht Club Italiano, è un’organizzazione benefica che promuove la navigazione come strumento formativo e terapeutico per persone disabili e disagiate.