La Corte Costituzionale ha preso un’importante decisione sull’autonomia delle Regioni riguardo il bollo auto
Qualche settimana fa, vi avevamo già parlato del bollo auto 2019, in particolare di calcolo, scadenza, pagamento e tutto ciò che è cambiato.
Un’ulteriore novità arriva oggi dalla Corte Costituzionale che si è pronunciata con una sentenza sulla libertà delle Regioni di introdurre esenzioni fiscali in merito al bollo auto. Il tutto è nato a seguito di un contenzioso tra la Commissione tributaria della provincia di Bologna e la Regione Emilia-Romagna che si sono trovate a scontrarsi sulla classificazione d’interesse storico che riguarda i veicoli tra i 20 e i 30 anni di età. La sentenza 122/2019 ha stabilito come unico obbigo per le Regioni quello di non alzare le percentuali di imposizione oltre il tetto imposto dallo Stato.
Appare evidente come non sia qualcosa che riguarderà solo le storiche e lo si percepisce anche dalle parole del vicepremier Luigi Di Maio: “Oggi una sentenza della Corte Costituzionale ha stabilito che le Regioni sono libere di introdurre esenzioni fiscali sul bollo auto. Una buona notizia perché il bollo auto è una tassa ingiusta. Se compri la macchina la macchina è tua“.
La sentenza, oltre a dichiarare incostituzionale l’obbligatorietà dell’iscrizione nei registri storici per poter beneficiare dell’esenzione riguardante i veicoli tra i 20 e i 30 anni di età, concede alle Regioni piena libertà di introdurre esenzioni fiscali. Il bollo auto, probabilmente uno dei tributi più odiati dagli italiani, secondo i dati Istat genera una spesa per famiglia di 6,7 miliardi di euro, adesso le Regioni, compatibilmente con i loro bilanci, potrebbero addirittura abolirlo.