Primo podio in Ducati ufficiale per Danilo Petrucci, terzo al traguardo del Gp di Le Mans dietro Marc Marquez e Andrea Dovizioso
Una giornata speciale per Danilo Petrucci a Le Mans, il pilota della Ducati centra il primo podio con il team ufficiale, chiudendo alle spalle di Marc Marquez e Andrea Dovizioso.
Un risultato esaltante per il ternano, apparso felice e sorridente ai microfoni di Sky Sport MotoGp: “devo stare attento a tutto, ma per un momento ho pensato all’incidente avvenuto in Argentina nel 2016 tra Iannone e Dovizioso. Vedevo la faccia di Dall’Igna e mi son trattenuto, ma è stato molto bello. All’inizio della gara Marquez non aveva un ritmo esagerato, io sono andato largo e ho perso posizioni. Ad un certo punto ero sesto, mi son messo giù e sono andato a riprenderli. Nel finale ero più veloce in ingresso curva, ma non riuscivo a frenare e stare vicino a Dovizioso. Ad Andrea lo voglio ringraziare, lui mi ha adottato a Forlì. A casa gli scrocco tutto, mi dà molti consigli ma non mi sono risparmiato. E’ una bravissima persona, sono andato ad abitare lì e siamo insieme quasi tutte le sere. Mi ha aiutato moltissimo, nel suo modo di fare gli rubo sempre qualcosa che può essere utile. Quando siamo a casa siamo come due persone normali, due amici. Se non fossi andato largo ad inizio gara, magari ci sarei riuscito ad arrivare ancora più avanti”.
Sulle prossime gare: “c’è stato un miglioramento in Argentina e Austin dove in passato ho faticato, ma devo ancora crescere. Adesso ci sono delle gare che possono essere positive per noi, arriviamo al Mugello carichi a manetta e speriamo di aumentare di una posizione. Io e Andrea abbiamo due stili molto simili, lui però è bravo a gestire l’accelerazione e io sono migliore in ingresso curva. Oggi mi prendeva due metri in accelerazione e dovevo frenare tardi, senza chiudere la curva. In questo momento la moto ha pregi e difetti, ma è il carattere della moto. La Honda sta facendo la differenza, ma a me sta bene questa Desmosedici“.
Intervistato ai microfoni di ‘Motorsport’ Petrucci ha successivamente dichiarato: “partendo davanti ho fatto due errori molto grossi, ad un certo punto ero sesto e un po’ staccato. Gli errori li ho commessi io, quindi non ho niente da recriminare a nessuno. Comunque è buono il fatto che sono ritornato sul podio, sono stato molto contento. La battaglia con Andrea è stata bellissima, pulita, non ho voluto fare casino perché avevo paura all’ultimo giro, le gomme erano finite. Passare era possibile in un paio di punti, ma ho dato tutto. Ho fatto 3 sorpassi, quindi ero abbastanza convinto di passarlo. Non gli ho fatto un attacco per portarlo fuori, ma non perché fosse Andrea, ma perché dietro avevamo Miller e Rossi. I miei attacchi sono sempre nel mio punto forte, ma non volevo fare come in Argentina.
Abbiamo fatto un secondo e terzo posto che secondo me è bellissimo per il team, ma loro erano più contenti di fare primo e secondo, ma non è che non ci abbiamo provato. A Jerez nel box c’era quasi l’atmosfera di un funerale dopo che abbiamo fatto quarto e quinto, ma noi abbiamo fatto il massimo. Spero che lo capiscano, perché sono due gare che arriviamo attaccati, quindi evidentemente la moto ha quel limite.
Possiamo avere tanti dati a disposizione, ma non abbiamo nessun pilota che faccia la differenza, solo Marquez sa sfruttare la Honda in questo momento. Io ed Andrea stiamo lavorando molto, siamo uno secondo ed un altro quinto nel mondiale, arriveranno delle piste più favorevoli a noi, ma sulla base dell’anno scorso, non su quella di quest’anno. Vediamo, io aspetterei la metà del mondiale per tirare delle somme”.