Filippo Magnini non ci sta: il video antecedente la sentenza che smaschera le istituzioni
E’ terminato l’incubo di Filippo Magnini: ieri la Seconda Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping ha emesso la sentenza che conferma i 4 anni di squalifica per l’ex capitano azzurro, al quale è stato rigettato il ricorso, per tentato uso di sostanze dopanti.
Filippo Magnini però non ci sta: l’ex nuotatore ha infatti pubblicato ieri sera due video, girati lunedì sera, con i quali vuole iniziare una battaglia contro le istituzioni. L’ex campione italiano ha infatti raccontato di essere venuto a conoscenza che ieri sarebbe stata emessa la sua sentenza da alcuni amici giornalisti, di non essere stato contattato dai suoi avvocati nè di aver ricevuto alcuna email.
Magnini ha promesso che, adesso, una volta terminato il suo incubo, farà di tutto per dimostrare il torto che gli è stato fatto: “è finalmente appena uscita (dopo più di un mese) la sentenza sul mio caso. Bene, ora ALLACCIATEVI LE CINTURE. Con questo video che ho realizzato IERI e che posto ora voglio iniziare a farvi capire come è stata gestita la tragedia e l incubo che ho vissuto in questi due anni. Un’attesa infinita in primo e in secondo grado per sapere qualcosa che già era stato deciso. Sono stato al mio posto, in silenzio per tutto il periodo del processo ma ora il tempo è finito, il procedimento è terminato quindi anche io potrò parlare e cercare di dimostrare il torto che ho subito. Dovete sapere tutti tutto. Questo è solo l’inizio. Prestissimo farò una conferenza stampa FINALMENTE“, ha scritto sui social l’azzurro.
“In questa giornata, alle dieci, vengo chiamato da alcuni giornalisti, amici, che loro in primis sono stati contattati oggi da quelle istituzioni che dovrebbero essere serie e di controllo nei confronti degli atleti, e avvisati che domani faranno uscire la sentenza e quindi di tenere degli spazi nelle pagine dei giornali per fare una grande notizia. Questo mi fa capire due cose: la poca serietà, anche perchè io le cose forse dovrei saperle dai miei avvocati, o dalle email, posta certificata, non certo dai giornalisti, ma addirittura lo sanno prima loro di me, e poi mi fanno capire che è una sentenza già scritta e questo già lo sapevo e vi dimostrerò tutto. Ma comunque una sentenza già scritta e la cosa più importante è che abbia una risonanza, questa è la serietà che mi colpisce delle persone che dovrebbero proteggere gli atleti. Io oggi non pubblicherò il video anche se so già tutto, ma mi sembra di dovermi comportare in maniera corretta, ma visto che mi sento in preso in giro, dopo aver letto le cavolate che verranno scritte pubblicherò questo video e vedrete che io l’ho fatto il giorno prima, perchè sapevo già tutto tramite dei giornalisti“, ha raccontato Magnini nei due video pubblicati ieri sui social.