Ciclismo, il Ct della Svizzera svela un caso di doping in diretta tv: licenziato in tronco

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Danilo Hondo ha confessato alcuni retroscena legati a casi di doping in diretta tv, immediato il licenziamento dal ruolo di Ct della nazionale svizzera di ciclismo

Danilo Hondo non è più il Ct della nazionale svizzera di ciclismo. La decisione è stata presa dalla Federazione elvetica dopo la confessione shock dell’ex corridore tedesco, che in un’intervista all’emittente televisiva Ard ha ammesso il suo coinvolgimento nello scandalo del doping del sangue che ruota attorno alla figura del medico Mark Schmidt e che lo scorso febbraio ha portato al blitz della polizia durante i Mondiali di sci nordico. Durante il programma ‘Sportschau’, trasmesso dalla Ard, Hondo ha rivelato di avere fatto ricorso nel 2011 al doping del sangue con la collaborazione del medico di Erfurt. “Ho avuto un momento di debolezza. Il motivo? Probabilmente mi farò questa domanda per tutta la vita”, ha detto Hondo, riconoscendo che Schmidt lo ha “facilmente convinto” a doparsi “con risultati incredibili”. “In quel momento purtroppo ho commesso l’errore più grande della mia vita e ho creduto alla sua storia“. Dopo la confessione di Hondo, la Federciclismo svizzera non ha perso tempo e ha annunciato già nella notte di domenica di averlo licenziato in tronco. L’ex corridore tedesco, che ha vissuto in Svizzera per molti anni, era stato ingaggiato nel ruolo di ct dopo le Olimpiadi di Rio 2016. Nella sua carriera da ciclista, che si è chiusa nel 2014, Hondo ha corso con il team Gerolsteiner vincendo due tappe al Giro d’Italia nel 2001. L’anno successivo è stato trovato positivo a uno stimolante e squalificato per due anni, sanzione poi ridotta a un anno. (Spr/AdnKronos)

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