E-bike: boom di vendite, ma la politica mette i bastoni tra le ruote

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Le bici elettriche stanno vivendo una vera e propria golden age ma la politica potrebbe frenare questo fiorente business

Le e-bike continuano a rappresentare un business molto florido e vantano di essere la spinta nel mercato delle biciclette. Los scorso anno sono state vendute più di 1,5 milioni di bici con pedalata assistita, un dato che assume ancora più valore se si pensa anche alla diffusione capillare che sta avendo il bike-sharing.

La produzione delle bici elettriche ha raggiunto quota 2.445.000 di unità, mentre le vendite hanno segnato un incredibile boom, pari ad un aumento degli incassi di 43 milioni di euro rispetto al 2017.

Tutto  questo  restituisce  il  concreto  auspicio  di  vedere  un  Made  in  Italy  “elettrico” in  grado  di confrontarsi ad armi pari e non sleali con la concorrenza internazionale. Da  una  prospettiva  tecnica  di  prodotto,  le  e-bike,  EPAC,  PEDELEC  o  semplicemente  bici elettriche,  sono  ormai  veicoli  che  non  si  distinguono  quasi  più  da  una  bicicletta  tradizionale essendo,  ormai,  diventati  sempre  più  piccoli  i  motori  e  integrate  nel  telaio  le  batterie  a  tutto vantaggio dell’estetica della bicicletta.

La velocità di questi veicoli (25Km/h) rappresenta un buon compromesso per spostarsi nel traffico urbano, soprattutto nelle zone più congestionate dal traffico dove si riduce parecchio il differenziale di velocità con le auto e le moto rendendo più sicura la circolazione promiscua. Inoltre, i  sofisticati  livelli  di  erogazione  della  potenza  (250Watt)  permettono  di  scegliere  a  proprio piacimento quanta fatica fare e questo permette di utilizzare sempre di più la bici in zone montane.

Infine  vi è  anche un  vantaggio  sul  furto.  Se ricordiamo  di  togliere  il  computerino  che  gestisce l’elettronica, la  bici  diventa  inutilizzabile  mentre  se  portiamo  con  noi  anche  la  batteria  risulta insensato  rubare  un  veicolo  al  quale,  successivamente,  occorre  spendere  parecchi  soldi  per l’acquisto di una batteria in after market.

Purtroppo però, come spesso accade, la politica vuole mettere il suo zampino anche su questo mercato, ovviamente in una maniera poco ortodossa che potrebbe affossarlo. Qualche settimana fa  è stato presentato dal senatore di Fratelli d’Italia, Andrea de Bertoldi, un DDL che prevede l’introduzione di una targa e di un’assicurazione obbligatorie. Secondo Bertoldi, infatti, le bici elettriche sono simili ad un motorino e per questo motivo risultano piuttosto pericolose. Ovviamente l’introduzione obbligatorio di quanto accennato in precedenza si ripercuoterebbe in maniera negativa sulla vendita di questo tipo di veicoli “green”, spesso utilizzati come alternative alle grosse ed inquinanti automobili.

 

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