Si stima che una auto su tre sul mercato dell’usato sia schilometrata e abbia una storia nascosta. Cosa fare e come tutelarsi di fronte ad un tentativo di truffa?
Uno dei parametri più importanti per conoscere le condizioni e stabilire il prezzo giusto di un’auto usata è sicuramente il chilometraggio.
‘Schilometrare’ le auto per renderle più appetibili sul mercato dell’usato è però ormai diventata un’arte parecchio diffusa.
In realtà, nonostante la normativa incerta nei confronti di chi commette questo tipo di frode, dovremmo chiamarla col suo vero nome ovvero truffa.
Si stima che una auto su tre sul mercato dell’usato abbia una storia nascosta, il che è estremamente preoccupante.
L’obbligo di registrare il chilometraggio in fase di revisione non ha sortito alcun effetto, il trucco è semplice: basta schilometrare prima di presentarsi presso il centro autorizzato ed il gioco è fatto.
In passato, schilometrare per aumentare il valore di un’auto usata era molto più semplice, con l’arrivo dei cruscotti digitali si pensava che questa pratica sarebbe morta, considerata la difficoltà nel manomettere questi dispositivi.
Non ci è voluto molto tempo per doversi ricredere, basta infatti un pc portatile per accedere al cervellone dell’auto e toglierle qualche anno di vita.
Certo, come in ogni ambito, ci sono quelli bravi e quelli meno bravi, c’è chi si lascia dietro qualche traccia e chi, purtroppo, riesce nell’intento con precisione chirurgica tanto da rendere quasi impossibile la scoperta del ‘taroccamento‘.
Ma allora come tutelarsi di fronte ad un tentativo di truffa? Per limitare i possibili danni il consiglio è di guardare oltre i numerini impressi sul cruscotto e concentrarsi sulle condizioni dell’auto.
Ovviamente, esistono auto usate in perfetto stato che non dimostrano il ‘taroccamento’ e che nonostante l’aspetto hanno subito il trattamento di ringiovanimento.
Quindi, durante la scelta di un’auto usata, oltre al chilometraggio, al libretto di manutenzione e tutte le ricevute grazie alle quali è possibile verificare quando, dove e con cosa sono stati fatti i tagliandi, è necessario puntare lo sguardo innanzitutto sugli interni e controllare bene le parti che si usurano maggiormente e più in fretta: pedaliera, sedili, volante e pomello del cambio. Sono questi gli elementi sottoposti a maggior usura durante il ciclo vitale dell’auto in quanto costantemente utilizzati e sono anche quelli che più facilmente possiamo visionare, magari con un’occhiata veloce.
È vero, sono facilmente sostituibili, appunto per questo se sono troppo nuovi rispetto al resto dell’auto la cosa dovrebbe insospettirvi.
Passando all’esterno, notare eventuale ruggine, anche nella parte inferiore dell’auto e osservare le ‘fughe‘, ovvero gli spazi tra i diversi pannelli della carrozzeria, è buona prassi, magari non è indice del chilometraggio ma può farci capire se sono stati effettuati interventi di riparazione a seguito di incidenti così come lo sono le imperfezioni della vernice.
Passando al cofano motore, le operazioni più rapide e semplici che si possono effettuare comprendono il controllo di olio e liquido dei freni, ed eventuali perdite e gocciolamenti dal motore.
Superata questa fase, si passa al giro di prova in cui, prima da passeggero e poi da guidatore, osserverete la funzionalità della frizione e del sistema frenante.
Se non si è degli esperti, è bene farsi affiancare da un meccanico di fiducia che proverà a dare una sua valutazione sulla congruità del chilometraggio allo stato della vettura.
Ricordate che qualora il veicolo risultasse comunque schilometrato, la burocrazia e lungaggini in tribunale potrebbero costringervi a convivere a lungo con l’auto ecco perché il controllo approfondito pre-acquisto è fondamentale per avere un veicolo quantomeno efficiente e sicuro. Le rescissioni di contratto, i risarcimenti e le condanne vengono poste in secondo piano rispetto ad un’auto pericolosa per sé stessi e per gli altri.