Auto elettriche: sono veramente a zero emissioni o stiamo solo ‘spostando’ l’inquinamento fuori città?

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Secondo uno studio universitario, un’auto elettrica prodotta in Europa dovrebbe percorrere circa 700.000 chilometri prima di pareggiare i conti ed iniziare ad inquinare di meno rispetto ad un’automobile a benzina

Il connubio elettrico e zero emissioni sembra essere ancora lontano.
In gran parte del mondo ha preso ormai il via la corsa dei governi verso la promozione di norme necessarie alla diffusione di veicoli a basso impatto ambientale.

C’è chi, come Volkswagen (segnata dallo scandalo Dieselgate), sta investendo tutto scommettendo sulla produzione di massa dei veicoli elettrici.

Viaggiare su un EV a batteria ha, ovviamente, un minore impatto di CO2 rispetto al resto del parco auto circolante ma, per poter parlare di emissioni zero, è necessario tenere in considerazione la natura dell’energia elettrica che alimenta le batterie in questione.
Sotto questo punto di vista ha più senso collegare un’auto alla rete elettrica in Norvegia, Svezia e Francia, grazie all’energia idroelettrica e all’energia nucleare.

Un altro aspetto cruciale è quello che riguarda la produzione dei pacchi batteria. Diversi studi affermano che la produzione di questi necessiti di così tanta energia tale da richiedere chilometraggi significativi prima che il veicolo possa andare in pari con la CO2 rilasciata durante le fasi di produzione.

Secondo il Professor Damien Ernst, dell’Università di Liegi in Belgio, un’auto elettrica che utilizza una batteria da 60 kW e che viene prodotta in Europa dovrebbe percorrere circa 700.000 chilometri prima di pareggiare i conti ed iniziare ad essere “più verde di un’automobile a benzina”.
Tuttavia, il Professor Ernst ha anche affermato che una rete europea completamente rinnovabile ridurrebbe il lag a soli 30.000 km.

Alcuni costruttori stanno già correndo ai ripari, è il caso di Audi che, per la nuova struttura appena rinnovata vicino a Bruxelles e in cui è prodotta la nuova E-tron, ha scelto di installare 37.000 metri quadrati di pannelli solari che si dice forniscano il 95% dell’elettricità e utilizzare il biogas per riscaldare l’impianto. Anche la batteria di E-tron è costruita sul posto, contribuendo a ridurre i livelli di CO2 incorporati.

È chiaro che, mentre i veicoli elettrici forniscano un enorme vantaggio localizzato (aree urbane) in termini di inquinamento, l’intero ciclo di produzione è sorprendentemente energivoro.
In sostanza, per come stanno adesso le cose, si è semplicemente spostato l’inquinamento dalle città alle zone industriali dove sorgono gli stabilimenti.

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