Assicurazione auto, nord e sud divisi dal divario di tariffe e ancora nessuno fa niente

SportFair

Ci sono ancora milioni di italiani che si chiedono perché un assicurato del sud è considerato di serie B rispetto ad uno del nord

I dati diffusi  dall’IVASS(Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni) sull’andamento dei prezzi dell’RC Auto, confermano che il premio medio scende e che si riduce la disparità di trattamento fra province del Nord e del Sud

Nello stesso tempo viene evidenziato che rimangono per i giovani tariffe decisamente proibitivecL’IVASS ha ribadito di essere l’unico ente in grado di mettere assieme i dati reali su quanto spendiamo per la polizza auto.  L’IPER (Indagine sui Prezzi Effettivi della RC Auto) è dal 2013 l’unica rilevazione statistica che considera gli importi effettivamente pagati dagli assicurati. IPER tiene anche conto degli sconti applicati ai singoli clienti rilevando contemporaneamente  quanto si spende realmente per il premio assicurativo.

Viene preso in esame un campione di 2 milioni di targhe ogni tre mesi perché in quel periodo cade la scadenza dell’annualità assicurativa. Se consideriamo che ogni trimestre si stipulano 6 milioni di nuovi contratti, si capisce come il grado di copertura dell’indagine sia del 30%. E chiunque mastichi un minimo di sondaggistica sa che si tratta di una precisione 20mila volte superiore a quella dei normali sondaggi.A parte c’è un ulteriore panel di 1 milione di soggetti proprietari, su 21 milioni di patenti, che vengono seguiti nel tempo.

Il  premio medio per   la  garanzia RC Auto nel   terzo trimestre 2018    è stato pari    a 419   euro. Il  50%   degli assicurati ha pagato meno di 376 euro. Prosegue inoltre, ma   con   un  forte    rallentamento, il trend di   riduzione dei    prezzi sul    medio-lungo periodo. La  variazione del   prezzo medio su  base    annua è del -0,3%, ma su base trimestrale c’è un rincaro dell’1,9%.L’età    del   contraente è correlata al  grado di  differenziazione di  prezzo. Il  prezzo relativo ai  contratti stipulati da  persone con   età  inferiore a 25  anni    (l’1,4% del   campione) è infatti particolarmente elevato: 745 euro.

Prezzi sono ampiamente differenziati nella    penisola: in  Campania il  prezzo medio è  pari  a  539    euro mentre in Valle    d’Aosta è pari    a 303   euro. Il  differenziale di  premio tra   Napoli ed   Aosta ha   subito importanti riduzioni nel triennio 2013-2016, passando da   380    euro a  246    euro, e si  è  stabilizzato intorno a  tale    valore nel   corso del   terzo trimestre del 2018.

Il 20,6   per   cento dei   contratti prevede clausole di riduzione del   premio legate alla    presenza della scatola nera. La  penetrazione della    scatola nera    è tuttavia assai eterogenea: il  60,6    per    cento dei   contratti stipulati nella provincia di   Caserta include la   scatola nera, mentre il tasso di   penetrazione nella provincia di   Bolzano è  pari al 3 per cento.

Si chiama mutualità: paghiamo tutti un pochino. È il principio base dell’assicurazione: condivisione del rischio, anche se chi assicura a Napoli piuttosto che ad Aosta si chiede perché deve spendere quasi 250 euro in più nonostante siano entrambi in prima classe. Purtroppo nel corso degli anni, nonostante le numerose proposte, non si è mai riusciti a trovare una soluzione per ovviare a questo problema.

Ormai il costo del premio assicurativo dipende dalla provincia di residenza e dall’adozione della scatola nera. La soluzione, o una via di mezzo potrebbe essere solo nella lotta a quei fattori che tengono alte le tariffe assicurative, iniziando dai tanti che portano a segno microtruffe alle compagnie, magari registrandoli su una apposita black list.

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