Polizia e Carabinieri: vi sveliamo come vengono scelte le loro auto

SportFair

Cerchiamo di fare chiarezza su una scelta scaturita da una serie di regole particolarmente precise

Sempre più spesso si legge sui social la “rabbia” degli internauti nei confronti della scelta delle automobili in dotazione ai parchi auto di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. Gli utenti dei social si lamentano spesso che le Forze dell’Ordine dovrebbe guidare necessariamente auto di nazionalità italiana per un fatto d’immagine ed in nome della madre Patria.

In realtà non sono né i vertici delle Forze di Polizia e né i politici di turno a scegliere quali veicoli diventeranno Volanti, Pantere o Gazzelle, considerando che esiste un iter ben preciso che ha come scopo quello di ottimizzare le spese dello Stato italiano. Si tratta di norme stilate e approvate dalla Comunità Europea e successivamente recepite dall’Italia: queste regole devono essere rispettate dal Governo centrale e dalle amministrazioni locali tra cui Regioni e Comuni.

Viene presentato un bando per un appalto per il quale le Case Costruttrici internazionali possono fare un’offerta e ovviamente la più bassa vince, però rispettando leggi ben precise. I modelli di auto papabili devono rispettare standard precisi di sicurezza, qualità, affidabilità e prestazionali. Le vetture non devono quindi essere solo veloci, ma devono offrire la massima sicurezza ai suoi occupanti e agli altri utenti della strada, inoltre devono poter contare su una diffusa e affidabile rete di assistenza, su un’ampia garanzia e su costi di gestione certi per manutenzione ordinaria e straordinaria che devono essere messi nero su bianco nel contratto di appalto.

Stesso discorso per quanto riguarda le auto donate in comodato d’uso gratuito allo Stato italiano e alle sue Forze di Polizia. Pensiamo alle Lamborghini Huracan della Polizia Stradale, alla Giulietta Quadrifoglio dei Carabinieri, oppure alle più tranquille Bmw i3 elettriche entrate nei parchi auto delle Forze dell’Ordine. Nonostante si tratti di auto donate gratuitamente (che regalano ovviamente un grande ritorno di immagine all’azienda costruttrice), anche queste vetture devono per legge assicurare i rigidi standard di sicurezza e affidabilità precedentemente elencati.

Detto questo, le auto in dotazione, come le varie Seat Leon o Renault Clio, non sono state scelte per poco amore nei confronti della nostra Patria, ma perché convenivano di più, quindi al contrario è sempre stata una scelta che ha premiato la convenienza e la meritocrazia, come dovrebbe essere sempre in qualsiasi cosa e in qualunque campo.

 

Condividi