Kevin Durant sottolinea, ancora una volta, la sua volontà di non commentare alcuna voce inerente la free agency estiva: il cestista degli Warriors chiede di essere lasciato in pace
Il rapporto conflittuale fra Kevin Durant e i media continua, pungente e infuocato come sempre. La stella dei Golden State Warriors è in scadenza di contratto e il suo nome è quello più caldo di tutta la free agency estiva. La sua probabile volontà di non rinnovare con i Golden State Warriors, squadra praticamente imbattibile dopo il suo arrivo, potrebbe non solo cambiare lo scenario dell’Ovest, ma anche regalare al basket NBA una nuova contender che farà di Kevin Durant il suo giocatore di punta. Facile intuire dunque quanto i giornalisti tartassino KD con domande riguardanti il suo futuro, sul quale l’ex Thunder ha sempre mantenuto la massima segretezza. Durant ha invece parlato, a più riprese, del suo rapporto con i media e di tutte le storie inventate in merito al suo futuro che gli hanno fatto perdere la pazienza.
Ai microfoni di Logan Murdock di NBC Sports Bay Area, Kevin Durant ha spiegato: “i media hanno biosgno di me. Se non fossi tra i free agent tutta questa merda non si verificherebbe, giusto? Nessuna speculazione su chi sono, i miei problemi mentali, sul mio essere miserabile o non contento della mia vita. Nulla. Il tutto non è cominciato con Uninterrupted o chiunque altro. È partito tutto da The Score, Bleacher Report, House of Highlights e queste piattaforme che raccolgono storie che arrivano dalle grandi compagnie media come NBC o ESPN. È così facile metterci del vostro perché avete la vostra piattaforma. Dopo un po’ i giocatori stanno cominciando a rendersene conto. Tutti vogliono raccontare la proprie storie, ma i giocatori la stanno raccontando meglio. I tifosi vogliono avere una prospettiva generale sul gioco e prestano ascolto a chiunque sia coinvolto o dica di avere contatti con fonti di qualche tipo. Hanno il punto di vista dei giocatori e quello della mosca in spogliatoio. C’è spazio per entrambi, ciò che faccio non sostituisce il reporting. Non ho mai vissuto un’esperienza simile prima d’ora, mi è totalmente nuova. Non c’é mai stata così tanta gente che mi abbia avvicinato per chiedermi dove vorrei giocare. Niente di male a riguardo, ma non impazzite quando ne parlo. Non speculate nella vostra testa a proposito di un tema sul quale non mi sono espresso. È un tema caldo ma non dovete parlarne. Allo stesso modo, non dovete dar di matto se non ho voglia di parlarne. Non perdete il senno quando il vostro cervello sta girando ma non riuscite a trovare le risposte giuste. È cattivo giornalismo, non state facendo bene il vostro lavoro.”