Icardi-Inter, tutti i numeri del caso: una crisi da mezzo milione a gol!

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Mauro Icardi-Inter, tutti i numeri del caso più chiacchierato delle ultime settimane: una crisi sanguinosa per l’Inter, più economica che sportiva

Spalletti ha parlato: Mauro Icardi dopo quasi 2 mesi dall’ultima partita giocata, tornerà titolare nella gara contro il Genoa. Per gli appassionati di calcio e non, la (temporanea) frattura tra la squadra neroazzurra e il calciatore argentino, è stata uno dei casi più chiacchierati per la situazione surreale e di crisi societaria creata. Cuponation, ha voluto andare oltre le solite chiacchiere da bar e ha indagato, in termini economici e di gioco, quali sono tutti i numeri della vicenda.

Una fascia val bene una rottura

LaPresse

Questioni economiche, divergenze sul rinnovo del contratto, una moglie/agente un po’ troppo pretenziosa o il solito calciatore viziato? Una o forse tutte, sono le ragioni che hanno portato Mauro icardi e l’Inter ad allontanarsi temporaneamente. I malesseri del calciatore argentino erano già iniziati, sembra, già molto prima che scoppiasse il caso e i risultati si vedevano sul campo. Nel 2019 infatti Icardi ha segnato solo in Coppa Italia contro Benevento e Lazio, l’ultimo goal dell’attaccante in Serie A risale al 15 dicembre 2018 nella partita contro l’Udinese, addirittura bisogna tornare al 2 dicembre se si considera che quello contro i bianconeri è stato un rigore e non un goal su azione. Nella pausa natalizia iniziano le voci del rinnovo contrattuale e l’avere una moglie/procuratore che lancia frecciatine in TV sulla questione non è d’aiuto perché iniziano a crearsi tensioni non solo con i tifosi ma anche con la società, che stanca della situazione, il 13 febbraio con un comunicato annuncia che la fascia da capitano passa a Samir Handanovic. Da qui ha inizio la lunga pausa di Icardi dai campi e dallo spogliatoio, visto che salta anche gli allenamenti in gruppo.

Quanto ha influito la sua assenza? Nelle 6 partite senza l’(ex) capitano, l’Inter vince contro Sampdoria, Spal e il derby con il Milan, perde contro Cagliari e Lazio e pareggia nel combattuto 3-3 con la Fiorentina. Trova un nuovo bomber in Lautaro Martinez e i tifosi sembrano stare dalla parte della squadra. Dopo la sosta per le nazionali i nervi si fanno meno tesi, Icardi torna ad allenarsi in gruppo e Spalletti nell’ultima conferenza ha dichiarato che il gruppo è unito e che Maurito vale come Messi e Ronaldo in termini di apporto alla squadra, per questo verrà schierato titolare. Sarà davvero così? La conferma di ciò, la avremo solo stasera alla fine di Genoa-Inter.

Mauro ma quanto costi?

Alfredo Falcone/LaPresse

Il caso Icardi, non è stata solo una brutta faccenda a livello d’immagine per la società, ma lo è stato anche a livello economico. Perchè? Facciamo 2 conti. Nella stagione 2018/19, Icardi ad oggi ha totalizzato 20 presenze in Serie A, 6 in Champions League e 2 in Coppa Italia per un totale di minuti giocati di 2374. A livello di goal è fermo a 9 in campionato a cui si sommano i 4 in Champions e i 2 in Coppa Italia per un totale di 15. Il giocatore percepisce uno stipendio netto di circa 4,5 mln a stagione. Se lo dividiamo per il tempo passato in campo, troviamo che ogni minuto giocato è costato all’Inter 1895,53€. Ricordiamo che lo scorso campionato, Icardi si è aggiudicato (a pari merito con Immobile) la classifica capocannonieri con 29 goal, vediamo difficile che quest’anno si possa replicare visto che è fermo a 9 e il valore di una sua rete è salita a 500.000€.

Cederlo quindi a fine campionato porterebbe le casse dell’Inter a colmare queste differenze? La clausola a 110 milioni sembrava già un po’ utopica lo scorso anno, poiché (forse) neanche il Real Madrid che aveva espresso parere positivo per il calciatore, sarebbe stato disposto a sborsare una cifra tale, Dopo i primi screzi per il mancato rinnovo, le voci volevano l’Inter disposta a scendere a 90/80 mln nei confronti di una squadra non italiana e senza includere contropartite tecniche. Gli ultimi fatti però vorrebbero un ulteriore abbassamento della clausola a 60 mln. Insomma nel giro di qualche mese, la svalutazione tocca quasi quota 50 mln, cifra non indifferente per i possibili introiti neroazzurri. Alla fine del campionato mancano ancora diverse giornate e tutto è possibile, compreso uno scenario in cui l’argentino si rilanci e dimostri il reale valore. Nel mentre, la frattura con i tifosi (curva Nord soprattutto) è insanabile e la cessione a fine anno è l’epilogo più probabile. Si tratta solo di stabilire se l’Inter riuscirà a guadagnarci più di quanto previsto ora.

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