Scandalo Formula E – Generatori alimentati a gasolio a Roma? Ecco tutta la verità

SportFair

La polemica sul tweet che mostrava una colonnina di ricarica firmata Enel X con accanto un generatore alimentato a gasolio sembra una notizia creata per danneggiare la Formula E

La Formula E non smette di far discutere appassionati e detrattori delle auto elettriche e i fan delle corse. L’ultimo episodio “caldo” è stato scatenato da un tweet postato durante lo scorso weekend in cui si è svolto l’e-Prix di Roma che mostrava una colonnina di ricarica firmata Enel X con accanto un generatore alimentato a gasolio.

Nel post veniva insinuato che quel generatore serviva ad alimentare la colonnina che a sua volta avrebbe ricaricato le monoposto elettriche. Dopo che i media hanno gridato allo scandalo è invece venuto fuori che la realtà non è proprio come ci era stata paventata.

Le batterie che alimentano le monoposto di Formula E vantano sono da 250 kW e richiedono due fasi di ricarica: la prima per affrontare le qualifiche che si svolgono tra le ore 11:45 e le 12:50 e la seconda per la gara vera e propria che dura 45 minuti.

Siccome queste super batterie per essere ricaricate richiedono uno standard particolare e una potenza molto superiore rispetto a quella offerta da una colonnina di ricarica “tradizionale” vengono collegate a specifici generatori.

Questi ultimi non sfruttano energia elettrica per essere alimentati, ma utilizzano la glicerina vegetale, ovvero uno scarto del biodiesel che quindi non inquina perché risulta riciclato al 100%, anzi emette emettendo livelli di polveri sottili inferiori a quelli emessi da un generatore elettrico di tipo tradizionale.

Per verità di cronaca c’è da dire che i generatori postati sul web venivano davvero utilizzati per ricaricare alcune auto elettriche, ma non si trattava delle monoposto di Formula E, bensì di alcune vetture di serie che potevano essere testate dal pubblico nei pressi del circuito. Questo è un peccato, ma può essere considerato veniale, innanzi tutto perchè nonc’entra nulla con la gara stessa e anche perché nel corso di un evento di questa portata – ricco di eventi collaterale – risulta difficile gestire una richiesta di elettricità del genere, soprattutto per una città come Roma che già di suo richiede uno “sforzo elettrico” non di poco conto.

Senza cadere nel complottismo, a questo punto ci viene da chiedere se una notizia del genere non sia stata creata ad arte, o comunque sia stata gonfiata per danneggiare un motorsport che sta avendo sempre più successo e che in futuro potrebbe oscurare campionati ben più blasonati e dove girano molti più soldi, come ad esempio… la Formula Uno.

 

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