Cerchiamo di analizzare pro e contro dei discussi ecobonus che quest’oggi hanno preso il via definitivo
Finalmente ci siamo, dopo oltre un mese di ritardo dall’entrata in vigore della legge, i venditori di auto possono finalmente registrarsi al sito del Ministero dello Sviluppo Economico per richiedere gli Ecobonus auto 2019, ovvero gli incentivi statali per l’acquisto di auto nuove che vantano emissioni nocive di Co2 non superiori ai 70 g/km.
La buona notizia è che il cliente che desidera acquistare le vetture che rientrano negli incentivi non dovrà fare nulla, perché le concessionarie praticheranno lo sconto sul listino dell’auto e una volta consegnata l’auto, il venditore riceverà il rimborso dalla Casa Costruttrice o dall’importatore, mentre questi ultimi potranno recuperarla come credito d’imposta. Un’altra buona notizia che l’acquisto con contratto dopo il 1° marzo 2019 è salvo, perché risulta tutelato in maniera retroattiva.
Terminate le buone notizie, passiamo a quelle “cattive”: la cifra rimasta per gli incentivi di qui acquista un’auto elettrica o ibrida plug-in nuova è che i 20 milioni di euro stanziati per gli incentivi si stanno esaurendo in maniera rapidissima, ad un ritmo di 20mila euro al minuto.
Un’altra pessima notizia è che i concessionari hanno a disposizione appena 50 prenotazioni al giorno, quindi chi ha effettuato la registrazione e la successiva la prenotazione è meglio che richieda conferma al proprio concessionario che tutto stia filando liscio e non ci siano stati problemi in questa prima fase.
Ricordiamo che per quanto riguarda l’acquisto di un’auto nuova 100% elettrica il contributo spazia da un massimo di 6.000 ad un minimo di 4.000 euro, a seconda che si rottami un’auto usata un’auto Euro 1, Euro 2, Euro 3 o Euro 4, mentre per le ibride plug-in (ricaricabili) la cifra varia fra 2.500 a 1.500 euro. Infine non bisogna dimenticare che il listino dell’auto nuova da acquistare non deve superare la soglia delle 50mila euro.