Cerchiamo di capire quali conseguenze porterà l’introduzione della nuova norma nel Codice della strada
Le bici elettriche stanno diventando con il tempo l’alternativa ecologica a moto e scooter con motore a combustione, I vantaggi della bici elettrica infatti sono tanti, può circolare ovunque, ricaricarle ha un costo inferiore rispetto al “pieno di benzina” e soprattutto non pagano balzelli come bollo e assicurazione.
Ora però, la situazione potrebbe cambiare in maniera epocale perché presto chi utilizza una bici elettrica dovrà indossare il casco e dotare il veicolo di targa e assicurazione. Questo perché nei giorni scorsi è stato presentato dal senatore di Fratelli d’Italia, Andrea de Bertoldi, un DDL che prevede l’introduzione di queste nuove norme. Secondo Bertoldi le bici elettriche sono simili ad un motorino e per questo motivo risultano piuttosto pericolose.
Cerchiamo quindi di capire se le cose stanno davvero così e a quali conseguenze porterà l’introduzione della nuova norma. Attualmente, le bici elettriche devono avere per legge una velocità limitata a 25 km/h, anche se molte di questi veicoli a due ruote potrebbe superare abbondantemente questo limite. Sono infatti molte le persone che intervengono sul software delle bici elettriche per eliminare il limite elettronico di velocità: in questo modo le e-bike più prestazionali riescono a raggiungere velocità pari a 50-60 km/h.
In questo caso, la bici elettrica diventa paragonabile in tutto e per tutto ad uno scooter, in particolare quando si parla in termini di pericolosità. Anzi, in confronto agli scooter, le bici sarebbero più pericolose perché vantano meno protezioni per chi le utilizza e sfruttano di solito pneumatici e freni sottodimensioni rispetto alle prestazioni sopra enunciate.
Attualmente, in caso di incidente con feriti gravi o addirittura decessi causati da una bici elettrica, il suo proprietario potrebbe essere costretto addirittura a vendere casa per pagare i danni, quindi con ogni probabilità, l’uso di una assicurazione per la responsabilità civile potrebbe rivelarsi una giusta e saggia opzione. Ovviamente l’introduzione obbligatorio di una targa e di un’assicurazione si ripercuoterebbe in maniera negativa sulla vendita di questo tipo di veicoli “green”, spesso utilizzati come alternative alle grosse ed inquinanti automobili.