Cerchiamo di fare chiarezza sulla promessa di offrire un’autonomia di 500 km dopo aver ricaricato per soli 5 minuti le batterie di un’auto elettrica
Uno dei fattori che limitano la diffusione capillare delle auto elettriche è certamente il lungo tempo di ricarica delle batterie che bisogna effettuare quotidianamente per utilizzare il veicolo. Negli ultimi anni la tecnologia però ha fatto passi da gigante, sia per quanto riguarda l’autonomia offerta dalle batterie agli ioni di litio che per le infrastrutture per la ricarica veloce, come ad esempio i Supecharger proposti da Tesla che permettono di ricaricare fino all’80% delle batterie in soli 40 minuti.
Ora però, al Salone di Ginevra 2019 che si è svolto il mese scorso è stata presentata una futuristica supercar elettrica battezzata Piech Mark Zero che prometteva di aver risolto il problema relativo alle tempistiche della ricarica. Gli ideatori della Piech Mark Zero hanno infatti promesso che la vettura può garantire un’autonomia di ben 500 km con soli 5 minuti di ricarica.
Senza nulla togliere alla buona fede della Piëch Automotive – fondata nel 2017 da Anton Piëch, figlio di Ferdinand (ex boss del Gruppo Volkswagen) e dall’imprenditore Rea Stark Rajcic – ma una affermazione del genere ci sembra praticamente impossibile, o almeno difficile da prendere sul serio.
Dopo aver studiato per bene la situazione abbiamo scoperto che il principio di questa ricarica super veloce starebbe nel fatto che le celle delle batterie in questione sarebbero capaci di ricaricarsi più velocemente perché si “riscaldano di meno”. Anche se così fosse, tempi di ricarica così veloci creerebbero per forza di cose problemi di affidabilità, in particolare potrebbero portare livelli di usura molto veloci e pericolosi.
In poche parole, la Piëch Automotive dovrà dimostrare che ricariche veloci effettuate in poco tempo e in maniera uniforme e ripetuta non danneggino le batterie. L’essere scettici è quindi per noi estremamente normale, considerando che è molto facile fare annunci senza confutare le tesi supportate, soprattutto quando si tratta di promesse che hanno a dir poco qualcosa di fantascientifico.