Alfa Romeo, Manley ormai è stufo: rilancio in pochi anni o cessione del marchio?

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La Casa del Biscione stenta a decollare e il suo futuro potrebbe essere messo in discussione dal CEO di FCA

L’Alfa Romeo è croce e delizia del settore automotive: parliamo di uno dei marchi più importanti di sempre appartenente a questo comparto. La Casa del Biscione può contare su una storia centenaria fatta di incredibili modelli capaci di primeggiare nel motorsport oppure di diventare indimenticabili grazie a loro  fascino e alle caratteristiche tecniche . Però purtroppo, soprattutto negli ultimi decenni, la Casa del Biscione ha vissuto più di alti e bassi che periodi di gloria.

La colpa va sicuramente ad una gestione travagliata e a tratti scellerata che non ha saputo esaltare il grandissimo potenziale di Alfa Romeo e in alcuni periodi ci ha anche speculato sopra senza pensare al futuro del brand. Bisogna ammettere che ci sono stati molti modelli interessanti anche in tempi recenti, il problema che la gamma non è mai stata completa, il ricambio generazione troppo lento ed infine si è sempre stati troppo in ritardo nel proporre novità, sia in termine di segmenti inediti come ad esempio i SUV che dal punto di vista tecnologico (ad esempio l’ibrido).

Il vero problema è ovviamente economico, per risollevare un marchio come Alfa bisognerebeb investire moltissimi soldi per lanciare inediti modelli a raffica e aggiornarli prima che diventino obsoleti, ormai un modello non può rimanere in commercio dieci anni o più, dopo massimo sei anni infatti dovrebbe essere sostituiti con una nuova generazione.

Marchionne ci aveva quasi convinto di poter far tornare grande Alfa Romeo, grazie ad un rinnovamento completo della gamma fatto entro pochi anni. Purtroppo però, il piano ha iniziato a scricchiolare fin dall’inizio, ovvero dalla presentazione della Giulia. La berlina italiana è infatti arrivata sul mercato più di un anno dopo la sua presentazione, ovvero un’eternità. La morte di Marchionne e l’arrivo di Mike Manley al comando di FCA ha peggiorato ulteriormente la risalita di Alfa Romeo, che può contare soltanto su due nuovi modelli (Giulia e Stelvio) che fra massimo uno-due anni dovrebbero almeno essere aggiornati con un restyling.

A questo punto è lecito chiedersi: cosa riserverà il futuro ad Alfa Romeo? L’unica cosa certa è che il rilancio, ancora in certo, ripartirà dalla Tonale, C-SUV svelato lo scorso mese a Ginevra. Voci interne parlano di un Manley abbastanza arrabbiato per il pessimo andamento delle vendite di Alfa Romeo, gli unici tre modelli in gamma (non contiamo la 4C che fa numeri decisamente piccoli) stanno facendo numeri di vendita insufficienti. Giulietta fresca dell’ennesimo restyling è ormai in produzione da 10 anni, mentre Giulia e Stelvio cominciano ad arrancare, accusando l’agguerrita concorrenza.

A fronte di questa situazione, sembra che Manley abbia dato un ultimatum agli uomini del Biscione, ovvero rilanciare al più presto il marchio velocizzando il lancio di nuovi modelli, altrimenti dal 2025 in poi si potrebbe prendere la decisione di cedere il marchio. Quindi Alfa proverà a risollevarsi l’ennesima volta proponendo nel 2020 la versione di serie della Tonale e sempre nel medesimo anno dovrebbe presentare la sportiva GTV, forse al prossimo salone di Ginevra, mentre più tardi al Salone di Los Angeles o al più tari nel 2021 potrebbe arriva il concept del B-SUV e i restyling di Giulia e Stelvio. Il 2022 dovrebbe invece vedere l’arrivo dell’ammiraglia a ruote alte, ovvero l’E-SUV, mentre nel 2023 arriverà il turno, o almeno si spera, della supercar da 700 CV.

Se le vendite però non dovessero decollare nemmeno con questa nuova offensiva di modelli, Manley potrebbe mettere in vendita Alfa e con ogni probabilità in testa ai pretendenti ci sarebbero i cinesi di Geely, ormai avessi a fare investimenti in Europa dopo le acquisizioni di Volvo e Lotus. Comunque anche in Europa non mancherebbero le pretendenti, considerando che il Gruppo Volskwagen si era detto più volte interessato alla nobile ed appetibile Casa del Biscione.

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