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Smartphone al volante: lo Stato fa ancora troppo poco per contrastare la piaga del terzo millennio

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Si tratta di un fenomeno in fortissima espansione divenuto la prima causa di morte e feriti sulle strade italiane

La Commissione Trasporti della Camera ha proseguito oggi le audizioni informali nell’ambito della discussione e approvazione dei vari disegni di legge di riforma del Codice della Strada. L’ASAPS (Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale) ha presentato in questa occasione un documento illustrativo delle diverse problematiche connesse alla sicurezza stradale.

Tra i temi principali quello della distrazione alla guida dovuto all’utilizzo di telefonini e smartphone dove si auspica un inasprimento delle pene per chi fa uso del telefonico mentre guida, mettendo a repentaglio la propria vita e soprattutto quella degli altri utenti della strada.

Come sottolineato anche dal Presidente Giordano Biserni, non è più rinviabile l’inasprimento delle sanzioni accessorie per chi guida distratto. Serve da subito la sospensione della patente alla prima violazione, in Italia è prevista infatti solo nei casi di recidivi nel biennio.

Purtroppo non esista una banca-dati nazionale delle violazioni amministrative, mentre quella sui punti-patente viene spesso aggiornata con grave ritardo. Nel mondo digitale e iperconnesso in cui viviamo è quotidiana l’immagine di chi invia sms, chatta su WhatsApp, controlla il profilo facebook, si fa un selfie mentre sta al volante. Distrazioni che spesso si pagano care, anche con la vita. Si tratta di un fenomeno in fortissima espansione, divenuto la prima causa di morte e feriti sulle strade italiane.”

 

 

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